Nella maggior parte delle Regioni e delle Province autonome italiane la quota dei consumi energetici coperta da fonti rinnovabili è stata superiore agli obiettivi assegnati, per quanto riguarda il 2020.
È quanto emerge dal “Rapporto di monitoraggio Fonti rinnovabili in Italia e nelle regioni”, documento predisposto dal GSE con il supporto di ENEA, anche al fine di monitorare gli obiettivi sugli impieghi di fonti rinnovabili assegnati dal Decreto Ministeriale Burden Sharing del 2012. Si tratta del contributo che le regioni e province autonome devono fornire per il raggiungimento dell’obiettivo nazionale, attribuendo a ciascuna obiettivi di impiego di FER.
Nel 2020 la quota dei consumi finali lordi complessivi coperta dalle fonti rinnovabili è stata pari al 20,4%, un valore che per il settimo anno consecutivo supera l’overall target assegnato all’Italia dalla direttiva 2009/28/CE pari al 17%.
Il primato per il 2020 spetta alla Valle d’Aosta, che con le rinnovabili copre più del proprio consumo energetico complessivo di energia (105%). Seguono la Provincia di Bolzano (68%), la Basilicata (52%) e la Provincia di Trento (47%).
In cima alla lista delle Regioni con i consumi energetici più elevati in valore assoluto, sia da fonti rinnovabili che complessivi, è invece la Lombardia. In tutte le Regioni, proprio nel corso nel 2020, il report ha tuttavia registrato una riduzione dei consumi energetici rispetto all’anno precedente e a causa della pandemia.
Per approfondimenti, segnaliamo la disponibilità di SIMERI (Sistema Italiano per il Monitoraggio delle Energie Rinnovabili) è lo strumento online del GSE che permette il monitoraggio dei consumi energetici nazionali e regionali da fonti rinnovabili nei settori elettrico, termico e trasporti. I dati sono aggiornati al 2020. Ad esempio, la quota dei consumi complessivi per il Lazio è pari all’11,2% rispetto all’obiettivo dell’11,9%.