Con l’obbligo di fatturazione elettronica, partito per i primi soggetti IVA il primo gennaio 2019 e poi via via esteso alla quasi totalità di attività produttive e professionisti, in molti si chiedono chi possa ancora emettere fatture cartacee, come si compilano e come si inviano, e soprattutto se ci sono particolari regole per le fatture dei Forfettari. Vediamo di rispondere a tutte le domande più frequenti su questo tema.
Chi può emettere fatture cartacee?
Tra coloro che possono emettere fattura cartacea nel 2022 ci sono anche Partite IVA e Forfettari che, nell’anno passato, hanno fatturato ricavi o compensi fino a 25mila euro. Sopra questa soglia, indipendentemente dal regime fiscale applicato, scatta l’obbligo di fattura elettronica fino al 31 dicembre 2023; dal 1° gennaio 2024 l’estensione della e-fattura riguarderà anche coloro che fatturano meno di 25mila euro.
Dal 1° luglio 2022, inoltre, continuano a rimanere esclusi dall’emissione di fatture elettroniche gli operatori definiti come “piccoli produttori agricoli” (art. 34, comma 6, del Dpr n. 633/1972), perchè esonerati dall’emissione di fattura.
Infine, fino al 31 dicembre 2022 (salvo proroghe), vige il divieto di emissione di e-fattura per i soggetti che erogano prestazioni sanitarie (medici, specialisti, ospedali, farmacie) e che inviano i relativi dati attraverso il Sistema Tessera Sanitaria (STS) ai fini dell’elaborazione della dichiarazione precompilata.
Come fare una fattura cartacea?
Una fattura cartacea può essere compilata in formato digitale dal PC o anche a mano. L’importante è che la fattura contenga tutti gli elementi previsti dalla legge e sia emessa in duplice copia: una da consegnare al cliente e una che resta all’emittente per l’archiviazione e la registrazione.
Quali elementi deve contenere la fattura cartacea?
Per emettere una fattura a norma di legge bisogna includere tutti gli elementi previsti dall’articolo 21 del DPR 633/1972:
- numero di fattura che identifichi in modo univoco il documento e che segua una sequenza progressiva senza salti rispetto alle altre fatture emesse;
- data di emissione;
- data di pagamento, se diversa da quella di emissione;
- dati fiscali di chi emette la fattura (nome e cognome o ragione sociale, indirizzo completo, numero di partita IVA e codice fiscale);
- dati del cliente (ragione sociale o nome e cognome, indirizzo completo, codice fiscale ed eventuale numero di partita IVA);
- elenco e descrizione (natura, qualità e quantità) dei beni ceduti o servizi prestati;
- prezzi unitari e numero di unità;
- imponibile;
- aliquota IVA applicata, se prevista, oppure eventuale articolo per la non applicazione dell’IVA;
- totale da pagare.
Come emettere una fattura cartacea se forfettario?
I contribuenti in regime forfettario che emettono una fattura cartacea devono inserire nel documento fiscale la dicitura “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario”. I forfettari, inoltre, non applicano l’IVA (e non la detraggono dagli acquisti). Per questo devono indicare nella fattura cartacea che l’operazione è esente IVA, inserendo la dicitura “Operazione in franchigia da IVA ai sensi della Legge 190 del 23 dicembre 2014 art.1 commi da 54 a 89“.
Se la fattura ha un importo maggiore di € 77,47, i forfettari devono applicare una marca da bollo da € 2 inserire la dicitura “Imposta da bollo sull’originale. ID xxxxxx” nella fattura cartacea. Infine, siccome in tale regime non è possibile operare con ritenuta d’acconto come anticipo sulle imposte, bisogna inserire anche la dicitura “Il compenso non è soggetto a ritenute d’acconto ai sensi della legge 190 del 23 dicembre 2014 art. 1, comma 67“.
=> Fatturazione elettronica: tutti i soggetti esclusi
Come inviare una fattura cartacea?
Le Partite IVA che non emettono fattura elettronica ma fattura cartacea; per consegnare la copia al cliente, in alternativa alla consegna a mano, possono procedere inviando una una scansione di quella cartacea via email, applicando la marca da bollo sull’originale, che l’emittente deve conservare, indicando sulla copia del cliente il numero della marca bollo inserita nell’originale.