Dipendente del privato, di genere maschile, intorno ai 63 anni, ha scelto la Quota 100 approfittando della prima decorrenza utile per andare in pensione. Sono dati contenuti nel Rapporto annuale INPS 2022, che tra le altre cose offre un bilancio sull’utilizzo dello strumento nei suoi tre anni di sperimentazione.
Attualmente, questa formula è stata rinnovata per un solo anno, attraverso la Quota 102, con il requisito contributivo resta a 38 anni ma ci vogliono 64 anni di età al 31 dicembre 2022. Il Governo sembra adesso più intenzionato a perseguire altre strade, come l’Opzione Donna e l’APE Sociale. Non di meno, i dati INPS offrono un’utile base per mettere a punto strumenti adeguati in sede di riforma delle pensioni. Né si escludono a priori sue proroghe (ma ancora non si sa come modulate), fino quando non si riuscirà ad approvare una più organica revisione del sistema previdenziale che istituisca strutturalmente nuove forme di flessibilità in uscita.
Le domande di pensione con Quota 100
Al 31 dicembre 2021 sono state accolte circa 380mila domande di pensione con quota 100, il 79% di quelle inviate. Più di due terzi sono lavoratori di genere maschile, arrivano nella metà dei casi dal lavoro dipendente nel privato, 49%, che distanzia parecchio il lavoro dipendente pubblico, 31%, e il lavoro autonomo, 20%. Si conferma infine l’effetto stock sul primo anno, e un andamento invece lineare nei due anni seguenti.
L’età media alla decorrenza si attesta poco al di sopra di 63 anni, mentre l’anzianità media è di 39,6 anni. Si registra la prevalenza a lasciare il lavoro alla prima decorrenza utile, con almeno uno dei requisiti di età e anzianità al livello minimo. Il rapporto tra anticipo effettivo e anticipo massimo (quello corrispondente all’utilizzo di “Quota 100” non appena possibile) si assesta in media poco sopra il 90% per buona parte degli utilizzatori.
=> Calcolo decorrenza pensione
Il valore delle pensioni erogate
L’anticipo incide in maniera significativa sul valore dell’assegno: mediamente comporta riduzioni del 4,5% per anno di anticipo per i lavoratori autonomi, del 3,8% per i dipendenti privati e del 5,2% per i dipendenti pubblici. Quota 100 viene scelta soprattutto da redditi medi e medio-alti, gli importi medi delle pensioni registrano significative variazioni per genere.
I dati in vista della riforma pensioni
In conclusione, anche se Quota 100 ha registrato meno adesioni rispetto alle previsioni iniziali, questo canale di uscita è stato comunque utilizzato da una ampia platea di lavoratori che, a fine 2025 (quando saranno pressoché esauriti i potenziali aderenti), potrebbe superare i 450mila soggetti. I dati, rileva l’INPS, «con i necessari adattamenti, consentono di stimare in modo più accurato gli impatti sulla finanza pubblica di eventuali nuove misure pensionistiche, rendendo più incisivo il disegno di policy ed evitando di accantonare per prudenza risorse eccessive distraendole pro-tempore da altre destinazioni».