La pandemia ha influito notevolmente anche sul settore delle assicurazioni sanitarie, chiamate a rispondere alla richiesta di servizi sempre più personalizzati, completi e orientati al digitale.
Come sottolinea la ricerca “Tech in insurance & health: l’opportunità di una trasformazione digitale integrata”, presentata da EY e IIA – Italian Insurtech Association, è lo stesso ruolo dell’assicurazione a subire un’evoluzione e a comprendere sia l’assistenza fisica vera e propria sua il supporto dal punto di vista digitale.
Coinvolgendo compagnie assicurative, insurtech, player health tech ma anche operatori sanitari pubblici e privati, l’indagine mostra come oggi le compagnie siano chiamate a offrire servizi rivolti anche a pazienti con patologie croniche o soggetti rischiosi, inglobando nelle polizze anche servizi e programmi di prevenzione e monitoraggio che pensino alla cura della malattia e non al mero risarcimento del danno.
Una parte fondamentale della nuova offerta, secondo il 63% degli intervistati, dovrebbero essere i servizi per il “patient journey”, vale a dire l’intero percorso di cure che parte dalla prevenzione coinvolgendo diagnosi, cura e assistenza.
Le compagnie assicurative si trovano in una posizione cruciale per intercettare la crescente domanda di servizi sanitari nel nostro Paese, dove l’età media della popolazione e le patologie croniche sono destinate a crescere nei prossimi anni a fronte di un’offerta sanitaria pubblica in progressiva contrazione – ha commentato Marco Concordati, partner insurance business transformation di EY.
Sebbene l’emergenza sanitaria abbia anche stimolato la diffusione di strumenti di assistenza e consulti medici da remoto, l’adozione di tecnologie innovative per agevolare la fruizione di questa tipologia di servizi procede ancora a rilento. In ogni caso, le offerte assicurative caratterizzate da un’integrazione dei servizi digitali hanno già registrato un incremento delle vendite nel 77% dei casi.