Con un comunicato stampa pubblicato il 1° luglio 2022, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che le nuove segnalazioni al contribuente e all’eventuale organo di controllo (ad esempio il collegio sindacale) dell’impresa, per omessi versamenti d’imposta superiore a 5.000 euro, non sono una libera iniziativa dell’Agenzia ma un preciso obbligo di legge.
Pre-allerta della crisi
Dal 15 luglio, infatti, le Entrate ma anche INPS e INAIL dovranno inviare avvisi di allerta alle imprese che non hanno effettuato i dovuti versamenti contributivi e tributari, invitandole a utilizzare la composizione negoziata.
Il riferimento normativo è l’articolo 30 sexies del DL 52/2021, che impone tale segnalazione a partire dalle comunicazioni periodiche IVA relative al primo trimestre 2022. A definire i tetti di debito contributivo e fiscale sopra i quali le imprese riceveranno le nuove segnalazioni di pre-allerta, è il decreto di Governo approvato nelle scorse settimane.
Quando scatta la segnalazione
Debiti INPS e INAIL con un ritardo di pagamento superiore ai 90 giorni:
- per imprese con dipendenti, segnalazione dopo l’omesso 30% dei contributi dovuti l’anno precedente, con un minimo di 15mila euro;
- per imprese senza dipendenti, dopo 5mila euro.
Omissioni d’imposta:
- per debiti IVA, dopo 5mila euro;
- per le altre tasse:
- imprese individuali, 100mila euro,
- società di persone, 200mila euro,
- altre società, 500mila euro.
La finalità non è quella di accanirsi contro l’azienda in difficoltà ma quella di intervenire tempestivamente prima di una crisi finanziaria “senza ritorno”, invitando i soggetti interessati a valutare il ricorso alla composizione negoziata della crisi d’impresa, il nuovo strumento volontario tramite cui un imprenditore può farsi supportare da un esperto negoziatore per gestire una complessa situazione debitoria.
Intanto, dal 16 luglio entra in vigore il Codice della crisi d’impresa (dlgs 14/2019), che all’art. 389 configura il superamento della legge fallimentare nella gestione delle procedure concorsuali prevedendo diverse opzioni per il risanamento, in recepimento della Direttiva UE Insolvency (obbligatoria dal 17 luglio).