Chiuso il collocamento presso i risparmiatori retail del BTP Italia 2030, per un controvalore pari a 7.260,503 milioni di euro e 211.432 contratti conclusi. I rendimenti effettivi del BTP Italia 2030 si confermano quelli minimi già annunciati: il tasso cedolare annuo definitivo è infatti pari all’1,6%.
Titolo di Stato anti-inflazione
L’interesse verso la la diciassettesima tranche del titolo di Stato pensato per mettere al riparo gli investimenti dei privati dall’inflazione è da giorni grande protagonista del mercato, viste le attuali tensioni, che hanno fatto registrare a maggio un tasso d’inflazione del 6,8%, come non succedeva da 35 anni.
Pur se i prossimi anni dovessero restituire un quadro economico del tutto opposti, anche in caso di deflazione, il capitale e le cedole del BTP Italia non subirebbero indicizzazione negativa e resterebbero invariati. Non solo: la difficile congiuntura sta anche facendo salire i rendimenti dei BTP, motivo per cui anche i piccoli risparmiatori hanno valutato un investimento di questo tipo.
BTP Italia 2035 e 2030 a confronto
Al termine delle prima fase dell’emissione, il titolo con scadenza il 28 giugno 2030 ha ottenuto ordini pari a circa la metà della sedicesima tranche del BTP Italia, che nel maggio 2020 aveva collato presso i piccoli investitori quasi 14 miliardi di euro, con una quota retail del 62,8%. Il BTP Italia 2030 non ha dunque eguagliato i successi del BTP Italia 2025 ma ha comunque riscosso ampi successi.