Avviare un percorso imprenditoriale richiede sacrifici e comporta inevitabilmente dei rischi, tuttavia chi sceglie di intraprendere questa strada va incontro a notevoli opportunità anche se i dubbi da sciogliere non mancano mai. Per fare luce sui vari step da affrontare per avere un’attività di successo, SumUp ha condotto uno studio coinvolgendo imprenditori italiani e di diversi paesi europei analizzando sia le sfide finanziarie e i problemi sia i benefici generati dall’avvio di un’impresa in proprio.
Come avviare una startup
Secondo l’indagine, inoltre, più della metà degli imprenditori ha impiegato da 1 a 2 anni per rendere redditizio il proprio business. Se da un lato solo il 48,16% di chi è a capo di un’attività vanta un’esperienza pregressa nel settore, dall’altro lato è invece sempre necessario partire con un investimento economico iniziale.
Quanto bisogna investire
Per avviare una startup, l’impegno finanziario è ovviamente variabile. Per chi apre una nuova ttività d’impresa o professionale, si spende inizialmente da un minimo di mille euro ad un massimo di 50mila euro. L’ammontare varia a seconda del settore:
- la maggior parte dei commercianti intervistati ha investito un importo tra i 10.000-24.999 euro,
- il 33,33% degli imprenditori nel settore legale ha investito tra i 25,000-49,999 euro,
- il 34,48% degli imprenditori nel settore dell’arte e della cultura, ha investito fino a 999 euro.
Quanto si può guadagnare
Quanto si può guadagnare dopo il primo anno? In base al sondaggio condotto su 510 imprenditori italiani e di diversi paesi europei, la media che emerge per registrare una vra e propria reddititività dell’attività dopo l’investimento iniziale è di almeno due anni, ma iin alcuni settori, come quello finanziario, le oscillazioni variano molto. Nelle vendite e nel marketing i tempi si allungano a 4-5 anni, per gli studi legali si riesce a raggiungere il break-even anche dopo meno di un anno.
Sfide da affrontare
Indagando sulle sfide principali che un imprenditore deve affrontare, al primo posto compare la gestione del tempo seguita da contabilità, crescita aziendale, strategie di marketing e dichiarazione dei redditi. La maggioranza degli imprenditori dedica al proprio business dai 5,6 ai 7 giorni a settimana.
Dal punto di vista dell’utilizzo delle risorse digitali, solo il 2,33% degli intervistati sembra farne a meno mentre per la maggior parte degli imprenditori la digitalizzazione è la chiave per semplificare diversi processi e ottenere risparmi. Nella classifica delle sfide personali e imprenditoriali spiccano le seguenti:
- gestione del tempo
- contabilità
- crescita aziendale
- strategia di marketing
- dichiarazione dei redditi
Le sfide per gli intervistati variano a seconda dell’età: il 21,3% dei neo-imprenditori tra 35 e 44 anni ritiene che quella principale sia la crescita aziendale.
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Obiettivi personali
La ricerca mette anche in evidenza gli aspetti più gratificanti di essere un imprenditore, sempre tenendo conto delle risposte dei diretti interessati. Gli interpellati mettono al primo posto l’opportunità di essere il capo di sé stessi, apprezzando anche la possibilità di vedere crescere la propria attività e di avere libertà nello scegliere le proprie ore lavorative. Non manca chi valuta positivamente la creatività e la capacità di attuare una vision aziendale.
- Essere il capo di se stessi.
- Vedere crescere la propria attività.
- Libertà nello scegliere le proprie ore lavorative.
- Creatività .
- Attuare una vision aziendale.
Come aprire un’azienda
Gli aspiranti imprenditori come primo passo “pratico” devono scegliere la forma giuridica della propria attività, anche per valutare le differenti responsabilità in capo all’imprenditore e agli eventuali soci, che variano a seconda che si scelga di aprire un’attività indipendente, oppure che si voglia istituire una società di persone e di capitali.