In scadenza il 18 dicembre 2023 (il 16 cade di sabato) il pagamento della seconda rata IMU a saldo. Come di consueto, sono chiamati al versamento i proprietari di immobili con una serie di agevolazioni ed eccezioni, e diverse novità.
Vediamo di seguito le regole base per capire che gode di esenzioni e sconti, come calcolare l’importo dell’imposta da versare anche nei casi particolari e come pagare nei tempi e modalità corrette.
Chi deve pagare l’IMU?
L’imposta municipale Propria (IMU) riguarda abitazioni, terreni e fabbricati. L’IMU è dovuta dai titolari di diritti di proprietà o altro diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie) di prime case di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9) e seconde case, immobili commerciali (capannoni, negozi, alberghi, uffici) aree edificabili e terreni agricoli, dai concessionari di aree demaniali e dai locatari di immobili in leasing.
Cosa è aliquota IMU?
L’aliquota IMU è la percentuale d’imposta applicata al tributo locale, stabilita ogni anno in ciascun Comune, che ne determina l’importo effettivo. Dopo l’abolizione della TASI, la relativa aliquota è stata assorbita da quella IMU.
L’aliquota IMU base è pari all’8,6 per mille e quella massima è 10,6 per mille mentre l’aliquota IMU complessiva , ossia quella che assorbe anche l’ex TASI, può arrivare fino all’11,4 per mille.
Cos’è il coefficiente IMU?
Il coefficiente IMU è la valore da applicare alla rendita rivalutata di un immobile ai fini del calcolo dell’imposta:
- Fabbricati nelle categorie catastali A (tranne A/10), C/2, C/6 e C/7 (abitazioni e pertinenze): 160.
- Fabbricati nelle categorie B, C/3, C/4 e C/5 (uffici pubblici, magazzini, laboratori): 140.
- Fabbricati nelle categorie A/10 e D/5 (uffici e banche): 80.
- Fabbricati nel gruppo catastale D ad eccezione della categoria D/5 (opifici, alberghi, fabbricati con funzioni produttive connesse all’agricoltura): 65.
- Fabbricati C/1 (negozi): 55.
Quando non si deve pagare l’IMU?
- se si è proprietari della sola prima casa non di lusso e relative pertinenze (C2, C6 e C7);
- per gli immobili assimilati all’abitazione principale (cooperative a proprietà indivisa prima casa di soci assegnatari o universitari assegnatari anche senza residenza);
- per gli alloggi sociali;
- per la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli;
- per il solo immobile non locato, posseduto da appartenenti a Forze armate, polizia, vigili del fuoco o carriera prefettizia;
- per i terreni agricoli e loro assimilati posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola o destinati ad uso agrosilvo-pastorale e di proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile;
- in alcuni casi di utilizzo di fabbricati per attività esclusivamente non commerciale;
- per immobili occupati, dopo regolare denuncia.
Come si calcola l’IMU?
L’IMU si calcola rivalutando del 5% la rendita catastale, moltiplicando il risultato per il coefficiente catastale (riferito all’immobile, terreno o fabbricato) ed infine moltiplicando nuovamente quanto ottenuto per l’aliquota IMU applicata nel Comune di ubicazione.
Per immobili inagibili o inabitabili si calcola l’IMU su una base imponibile ridotta del 50%. Il proprietario dell’abitazione residenziale concessa locata con contratto a canone concordato può versare una IMU ridotta al 75%,
Come calcolare l’IMU con variazione rendita catastale?
Per calcolare l’IMU da versare dopo una ristrutturazione, si dovranno prendere a riferimento le tre diverse rendite catastali valide per i mesi precedenti l’intervento (vecchia rendita), per il periodo di esecuzione dei lavori (valore dell’area di sedime edificabile) e per i mesi successivi alla nuova classificazione catastale (con nuova rendita) a fine lavori.
Se però la variazione catastale è dovuta ad un intervento del Comune, si applica la nuova rendita a partire dall’anno successivo a quello della notifica.
Come calcolare l’IMU da soli?
Per effettuare da soli il calcolo si applica la seguente formula:
rivalutazione del 5% rendita catastale (rendita + 5%) > applicazione del coefficiente catastale (rendita rivalutata*coefficiente) > applicazione aliquota IMU
Come si calcola l’IMU con un esempio pratico?
Prendendo ad esempio un’abitazione con rendita di 900 euro, il calcolo IMU sarà: 900 euro + 5% = 945 euro:
- 945 euro * 160 (coefficiente per abitazione) = 151.200 euro
- 151.200 : 1000 * 10,6 = 1.602,72 euro (aliquota del 10,6 per mille)
Quando si paga l’IMU?
L’IMU si può versare in due rate: la prima in acconto entro il 16 giugno sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dell’anno precedente e la seconda rata a saldo entro il 16 dicembre (che per il 2023 slitta al 18 dicembre cadendo il termine ordinario in un giorno pre-festivo) sulla base delle nuove aliquote dell’anno in corso approvate con delibera comunale. Questa regola vale ancora per l’anno d’imposta 2023.
Dal 2024, invece, senza apposita delibera pubblicata nei tempi previsti, si applicherà a saldo l’aliquota base nazionale. Infine, dal 2025 (salvo nuova proroga), è in programma una riforma delle aliquote IMU nei comuni, in base alla quale sarà possibile applicare delle variazioni d’imposta in base alla classificazione degli immobili.
Come si paga l’IMU?
L’IMU si può pagare tramite modello F24, bollettino postale o sistema PagoPA. Si inserisce l’importo calcolato secondo le modalità sopra indicate e si utilizzando il codice ente del Comune di ubicazione, indicando la rata che si sta saldando e l’anno di riferimento.