Mi è stata liquidato il primo rateo di pensione di anzianità per i precoci con 41 anni di contributi. Sul cedolino viene riportata una cifra pari a un terzo in meno dell’ultimo stipendio. Può essere un errore di calcolo INPS? Ho iniziato a lavorare nel 1980.
La pensione precoci con 41 anni di contributi non prevede nessuna decurtazione dell’assegno, quindi il calcolo viene effettuato in base a tutti i contributivi versati.
Il fatto che la pensione sia più bassa dell’ultimo stipendio è naturale, in considerazione del fatto che ci sono una serie di voci che sono comprese nelle buste paga ma non nel cedolino pensione. Inoltre, la tassazione è diversa perché non c’è la detrazione per il lavoro dipendente, sostituita con una corrispondente detrazione sul reddito da pensione ma in percentuale inferiore.
Per verificare la correttezza del calcolo, può utilizzare il simulatore INPS online che, inserendo tutti i dati, le quantifica in linea di massima la pensione.
Ricordiamo che possono ritirarsi in misura piena tramite la Quota 41 senza limiti di età (ossia con 41 anni di contribuzione, a prescindere dal requisito anagrafico) gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o alle sue forme sostitutive, con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e 12 mesi di versamenti effettivi prima dei 19 anni (lavoratori precoci):
- i disoccupati senza più NASPI o altra indennità spettante;
- i caregiver di coniuge o parente di primo grado convivente con handicap grave;
- gli invalidi civili dal 74%;
- gli addetti a mansioni usuranti o gravose (specificate dalla legge 67/2011 più quelle indicate nella Legge di Bilancio 2017) svolte per 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa
Nel suo caso, il calcolo dell’assegno pensionistico è effettuato con sistema misto, avendo meno di 18 anni di versamenti al primo gennaio 1996. Sarebbe stata calcolata con il sistema retributivo solo se alla stessa data avesse già avuto più di 18 anni di contributi.
Il sistema misto prevede che i contributi precedenti al 1996 siano valorizzati con il retributivo, quelli successivi con il contributivo, il che significa che non ci può mai essere una corrispondenza tra ultimo stipendio e importo del rateo pensione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz