Mia moglie, classe 1954, ha versato a suo tempo 12 anni di contributi e percepito per un anno la pensione sociale. Ora ha perso il diritto in quanto sono andato in pensione e supero il minimo di reddito, ma non avrebbe diritto al recupero di quanto versato, ad una pensione da casalinga o altro?
In base a quello che scrive, non è chiaro a quale istituto previdenziale sua moglie abbia versato i 12 anni di contributi. Il dato è importante perché se per esempio l’istituto è l’INPS, sua moglie non ha contribuzione sufficiente per un diritto autonomo a pensione.
Il superamento del limite di reddito determinato dalla sua pensione lo fa decadere dalla pensione sociale, ma non prevede un diritto alla restituzione dei contributi versati. Questa dipende appunto dalle regole dell’istituto previdenziale di riferimento.
Come detto, se è l’INPS non mi pare ci siano strade percorribili, perché non è prevista la restituzione dei cosiddetti contributi silenti (versati ma che non sono sufficienti a garantire una pensione). Se invece, per ipotesi, i versamenti sono stati effettuati al fondo casalinghe, allora sua moglie ha il diritto alla pensione casalinghe, che si matura dopo cinque anni di versamenti.
In definitiva, deve verificare a quale ente previdenziale sono stati effettuati i 12 anni di versamenti, e capire se è prevista o la maturazione di un autonomo diritto a pensione per i versamenti effettuati (come nel fondo casalinghe), oppure la restituzione dei contributi silenti.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz