Entro fine luglio 2022 è previsto l’aggiornamento dei prezzari regionali sui materiali da costruzione per la definizione delle bandite le gare d’appalto, nel frattempo si applica automaticamente un aumento del 20%. Vediamo in dettaglio cosa prevede la normativa e la tabella di marcia per gli adeguamenti a cui fare riferimento.
Caro materiali da costruzione
La roadmap per l’adeguamento dei prezzari regionali sui materiali da costruzione per le gare d’appalto, è definita dal decreto Aiuti (articolo 26), volto a fronteggiare il caro prezzi generale, alimentato dalla guerra in Ucraina e dall’inflazione. Se le Regioni non procederanno all’aggiornamento entro il 31 luglio, entro i successivi 15 giorni i prezzi saranno comunque aggiornati dal Ministero delle Infrastrutture.
Prezzari regionali: applicazione e aumenti
Normalmente, i prezzari per gli appalti vengono aggiornati ogni anno, mentre questa previsione di intervento infra-annuale è determinata dalla necessità di contrastare il caro materiali e il caro energia. I prezzari che vengono applicati adesso e automaticamente aumentati del 20%, in attesa degli aggiornamenti delle Regioni, sono pertanto quelli approvati a fine 2021. Il riferimento resta il Prezzario ministeriale attualmente in vigore.
Nel caso in cui i prezzari aggiornati prevedano aumenti inferiori al 20%, i conguagli saranno effettuati in sede di stato avanzamento lavori (SAL). Le imprese colpite dall’incremento dei prezzi, ottengono una compensazione pari al 90% dell’eccedenza.
=> Appalti: al via compensazione del caro materiali
Compensazioni caro materiali: come funziona
Sulla base dei prezzari aggiornati, le imprese titolari di contratti pubblici possono chiedere alle stazioni appaltanti la compensazione per i maggiori costi sostenuti in seguito agli aumenti dei prezzi, indicando la quantità dei materiali impiegati. Attenzione però: l’elenco di materiali e prodotti merceologici allegato al DM 11 novembre 2021 con il prezzario nazionale non può essere ampliato per analogia: la compensazione dell’aumento dei prezzi spetta solo ed esclusivamente per quelli in elenco.
- La compensazione è determinata applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati, le variazioni dei relativi prezzi con riferimento alla data dell’offerta, eccedenti l’8% se riferite esclusivamente all’anno 2021 ed il 10% complessivo se riferite a più anni.
- Per i contratti soggetti al nuovo codice, le compensazioni sono determinate al netto delle compensazioni già riconosciute o liquidate.
Le stazioni appaltanti provvederanno al pagamento dei maggiori costi sostenuti e, nel caso non disponessero delle risorse, potranno avvalersi del Fondo costituito presso il MIMS (con dotazione di 100 milioni di euro).
Calendario prezzari
- La regola si applica a tutti gli appalti pubblici, compresi quelli affidati a contraente generale, con termine finale di presentazione entro il 31 dicembre 2021.
- I prezzari aumentati del 20%, oppure quelli aggiornati dalla Regioni, sono automaticamente il riferimento per le gare bandite dopo il 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del dl 50/2022, e fino al 31 dicembre 2022.
- I nuovi prezzari cesseranno comunque di avere validità entro il 31 dicembre 2022, ma potranno essere transitoriamente utilizzati fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data.
Positivo il commento del presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE), Gabriele Buia, che sottolinea l’importanza di «un principio che consente finalmente di adeguare automaticamente e immediatamente i prezzi ai valori correnti di mercato, senza lungaggini burocratiche».