Bonus 200 euro pensionati a luglio, per entrambi i coniugi

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 19 Maggio 2022
Aggiornato 20 Giugno 2022 18:12

Edoardo chiede:

Sono pensionato e percepisco un assegno annuo di 29.778,72 euro. Mia moglie ha invece un reddito da pensione pari a 9.860,40. Per aver accesso al bonus 200 euro, bisogna fare il cumulo delle due pensioni oppure ognuno ne ha diritto per sé?

La ringrazio per la domanda che consente di chiarire un punto importante e sciogliere un dubbio comune a molti: per il bonus 200 euro una tantum rileva il reddito personale e non la situazione economica familiare: sia per i lavoratori, sia per i pensionati.

In base a quello che scrive voi rientrate entrambi in questa fattispecie. In altri termini, sia lei sia sua moglie avete diritto al bonus.

Bonus 200 euro ai pensionati: come funziona

La norma di riferimento è l’articolo 32 del Decreto Aiuti, che stabilisce il diritto al bonus di 200 euro per i pensionati residenti in Italia e con «reddito personale assoggettabile a IRPEF» non superiore a 35mila euro. La formulazione è molto chiara e si riferisce al reddito personale di ciascun pensionato, non alla situazione economica familiare.

Ai fini del superamento della soglia di 35mila (reddito lordo 2021) non rilevano eventuali trattamenti di fine rapporto percepiti, redditi soggetti a tassazione separata né il reddito derivante dalla prima casa.

Bonus 200 euro pensionati: a chi spetta

L’indennità una tantum di 200 euro spetta ai titolari di:

  • uno o più trattamenti pensionistici,
  • pensione o assegno sociale,
  • pensione o assegno invalidi civili, ciechi e sordomuti,
  • trattamenti di accompagnamento alla pensione.

Bonus 200 euro nel cedolino pensione di luglio

Il bonus anti-inflazione da 200 euro una tantum sarà erogato d’ufficio dall’INPS: vuol dire che arriva in automatico nel cedolino pensione di luglio senza bisogno di fare domanda o presentare dichiarazioni reddituali. E lo riceveranno anche i coniugi qualora non superino, ciascuno, un reddito lordo 2021 di 35mila euro al netto dele voci sopra indicate. Lo ricevono entrambi e  comunque per una sola volta.

Tale indennità non costituisce inoltre reddito imponibile, ossia è esente IRPEF e non rileva ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.

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Risposta di Barbara Weisz