I buoni benzina da 200 euro per i dipendenti possono essere erogati da tutti i datori di lavoro, non solo aziende private ma a tutti i datori di lavoro privati, quindi anche, ad esempio, agli studi professionali: l’estensione della misura pensata per agevolare le famiglie alle prese con il caro carburanti, erogata in forma di fringe benefit concesso dal datore di lavoro, è previsto da un emendamento al decreto Ucraina bis.
L’articolo 2, comma 1, con le nuove modifiche, riconosce la possibilità di assegnare i buoni a qualsiasi titolo (e non più solo gratuitamente) per l’anno 2022.
Si tratta di una delle primissime misure contro il caro energia previsto dal Governo, ed inserito nel cosiddetto Taglia-prezzi, Decreto Bollette o primo Decreto Ucraina che dir si voglia (DL 21/2022). Il chiarimento, che di fatto estende la portata dell’intervento ampliando la platea dei beneficiari, è stato presentato in Commissione al Senato.
Non si tratta di un bonus in denaro né di una forma di rimborso carburante, sia ben chiaro: è un benefit che il datore di lavoro può scegliere di concedere al dipendente e sul quale non sono previste tasse sul reddito. Normalmente la soglia esentasse per questi fringe benefit prevede una franchigia di 258,23 euro, a cui si aggiungerebbero questi ulteriori 200 euro se spesi per buoni carburante o soluzioni analoghe.
Il testo del decreto, nel suo iter di conversione in legge, è approdato il Aula il 10 maggio. Il decreto, che dovrà poi passare alla Camera, va convertito in legge entro il 20 maggio, per cui potrebbe passare a questo punto con la fiducia.