Non si placano le polemiche scaturite dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo del decreto-legge sulla riforma del sistema di reclutamento degli insegnanti, che introduce il nuovo meccanismo di formazione con accesso a incentivi economici.
Stando al decreto, che deve essere ancora esaminato dal Parlamento prima di essere trasformato in legge, per istituire gli aumenti di stipendio nella Scuola legati alla formazione in orario extra-lavorativo con esame finale, saranno apportati tagli di cattedre.
Per i docenti che completeranno percorsi formativi certificati dal MIUR è prevista una indennità una tantum, e le risorse per attuare questa misura si otterranno mediante la razionalizzazione dell’organico di diritto effettuata a partire dall’anno scolastico 2026/2027, sia relativa al contingente annuale di posti di organico per il potenziamento dell’offerta formativa (bloccandone il turn-over) sia nell’ambito delle cessazioni annuali.
L’avvio del nuovo sistema di premialità legata alla formazione, quindi, avrà conseguenze dirette anche sul numero delle cattedre di potenziamento che saranno progressivamente tagliate a partire dal 2026, in base alla seguente stima, contenuta nella Relazione tecnica di accompagnamento al decreto:
- 1.695 posti al 1° settembre 2026;
- 2.092 posti al 1° settembre 2027;
- 2.328 posti al 1° settembre 2028;
- 2.289 posti al 1° settembre 2029;
- 2.143 posti al 1° settembre 2030;
- 2.028 posti al 1° settembre 2031.
I tagli riguardano tutti i gradi: infanzia primaria, scuola primaria di primo grado ma soprattutto scuola secondaria di secondo grado.
Essendo in organico di diritto, la riduzione dei posti potrà riguardare:
- immissioni in ruolo,
- supplenze al 31 agosto,
- trasferimenti di docenti di ruolo,
- assegnazioni provvisorie.
Proprio in contrasto con i contenuti della riforma sul reclutamento dei docenti, le principali sigle sindacali della scuola hanno indetto uno sciopero nazionale per la giornata di venerdì 6 maggio 2022.