Ammonta a 385milioni di euro il plafond di risorse assegnate alle imprese italiane nell’ambito dei bandi energia promossi dal progetto Horizon 2020, programma quadro della UE per la ricerca e l’innovazione. L’Italia compare come partner o come coordinatore, in oltre 6mila progetti, ottenendo finanziamenti su 958 proposte e vantando un tasso di successo pari quasi al 16%. La Nazione, infatti, si posiziona come terzo paese per numero di proposte finanziate, dopo la Spagna e la Germania.
Secondo i dati contenuti nello studio “L’impatto della partecipazione al programma Horizon 2020 sulle imprese italiane: un’analisi per il settore energia” realizzato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE SpA), dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e dall’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE), il 45% dei soggetti finanziati rispetto al totale è rappresentato da imprese private, mentre il 35% sono centri di ricerca e università e il restante 12% soggetti no-profit o di altra natura.
Il maggior numero di proposte finanziate rientra nell’area relativa all’attività di ricerca, sviluppo e dimostrazione di fonti energetiche rinnovabili e tecnologie innovative per la Low Carbon Energy. Altre 288 proposte, che rappresentano il 30% del totale, sono state finanziata attraverso i bandi per l’efficienza energetica.
Sono numerose, inoltre, le proposte italiane che hanno riguardato il comparto delle Smart City e finalizzate a promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree urbane, ma non sono mancate le iniziative relative ai bandi dedicati allo studio e allo sviluppo delle batterie.
Anche la risposta delle imprese è stata molto positiva, generando ricadute significative sull’occupazione, sul fatturato e sul miglioramento in termini di offerta di prodotti/servizi/sistemi.