I 7.904 Comuni italiani possono finalmente richiedere i contributi per la migrazione dei propri servizi al Cloud . Grazie al plafond di 500 milioni di euro previsto dal PNRR e messo a disposizione del dipartimento per la trasformazione digitale, infatti, i Comuni possono beneficiare delle risorse nell’ambito dell’avviso “Abilitazione al Cloud per le PA locali”.
I finanziamenti sono destinati a sostenere le attività di supporto specialistico per la migrazione verso il Cloud qualificato, ma anche e l’acquisto dei servizi qualificati propedeutici alla migrazione. Non serve alcun progetto ma solo definire alcuni parametri, tra cui la dimensione dell’ente attuatore, il numero dei servizi da migrare e le modalità di migrazione.
L’importo del voucher, che include il primo anno di canone di servizi di cloud computing, è definito in base alla dimensione dell’Ente e alla tipologia di migrazione selezionata per ognuno dei servizi. Il 40% dei fondi è destinato ai Comuni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
Tutti gli enti possono candidarsi su PA digitale 2026, accedendo con SPID entro il 22 luglio 2022. Sono previste alcune finestre temporali di 30 giorni, al termine delle quali il dipartimento provvederà a finanziare le istanze.
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Possono partecipare al bando i Comuni che devono ancora avviare il percorso di migrazione al Cloud o che lo hanno avviato a partire dal 1 febbraio 2020: ciascun ente deve comporre online il proprio piano di migrazione scegliendo da una lista di 95 servizi dopo aver effettuato la classificazione dei dati e dei servizi, secondo i criteri definiti dall’agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la Strategia Cloud Italia.