Disco verde UE agli aiuti di Stato concessi dai Governi in forma di agevolazioni, prestiti e ristori alle imprese che versano in condizioni di difficoltà economica a causa della crisi energetica, del rincaro dei prezzi o delle sanzioni inflitte alla Russia. Lo aveva preannunciato nei giorni scorsi il Commissario alla Concorrenza e Vicepresidente UE, Margrethe Vestager, che oggi ha quantificato gli importi dei ristori che si possono erogare ed esplicitato le misure che si possono adottare.
Il nuovo quadro di crisi UE
La Commissione Europea ha dunque adottato un quadro temporaneo di crisi per consentire ai Governi degli Stati membri della UE di sfruttare la flessibilità delle norme sugli aiuti di Stato e sostenere l’economia nel difficile contesto dell’invasione militare russa ai danni dell’Ucraina, scenario che ha inasprito le tensioni sui mercati finanziari, inciso negativamente su inflazione e caro energia, prodotto effetti collaterali in tema di scambi commerciali internazionali a causa delle sanzioni inflitte alla Russia.
Nuovi ristori e credito alle imprese
Gli Stati membri potranno concedere sostegni economici alle imprese, assicurare la liquidità per la continuità delle attività, compensare parzialmente i costi aggiuntivi sostenuti dalle aziende per il rincaro di gas ed elettricità. In particolare, i Paesi Membri potranno concedere:
- sovvenzioni dirette fino a 35mila alle imprese in crisi nei settori agricoltura, pesca e acquacoltura e fino a 400mila euro per ciascuna impresa a quelle colpite dalla crisi e attive in tutti i settori, senza necessità di collegamento all’aumento dei prezzi dell’energia;
- prestiti agevolati e garanzie statali sui prestiti bancari, per assicurare liquidità e credito alle imprese:
- garanzie statali o regimi di garanzia a sostegno dei prestiti bancari contratti dalle imprese, con premi agevolati (tasso ridotto per i premi annuali applicati ai nuovi prestiti delle PMI e delle altre imprese);
- prestiti pubblici e privati alle imprese con tassi d’interesse agevolati (tasso d’interesse pari ad almeno il tasso di base privo di rischio maggiorato dei premi specifici per il rischio di credito);
- aiuti per compensare il caro energia a tutte le imprese, in particolare a forte consumo di energia: il sostegno può essere concesso anche in forma di sovvenzioni dirette; l’aiuto complessivo per beneficiario non può superare il 30% dei costi ammissibili fino a un massimo di 2 milioni; quando l’impresa subisce perdite di esercizio possono essere necessari ulteriori aiuti per garantire il proseguimento dell’attività (a tal fine, gli Stati membri possono concedere aiuti fino a 25 milioni per utenti a forte consumo di energia e fino a 50 milioni per le imprese attive in settori come la produzione di alluminio e altri metalli, fibre di vetro, pasta di legno, fertilizzanti o idrogeno e molti prodotti chimici di base.
Il quadro temporaneo di crisi sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022. La Commissione si riserva di valutare prima della scadenza se una proroga si renderà necessaria.