Al fine di perfezionare il requisito relativo alla pensione anticipata per le donne è necessaria un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi, di cui 35 di contribuzione effettiva. Riscattando a titolo oneroso i 5 mesi previsti per i periodi di assenza per maternità collocati al di fuori del rapporto di lavoro (art. 35 comma 5, D.Lgs. 151/2001), i predetti periodi sarebbero considerati utili al perfezionamento della contribuzione effettiva?
I contributi riscattati per la maternità al di fuori del rapporto di lavoro sono validi per il raggiungimento della pensione anticipata per le donne. Si tratta infatti di un riscatto di periodi che rientrano in una fattispecie non esplicitamente esclusa dai 35 anni di contribuzione effettiva che consentono la maturazione del requisito a pensione.
Il montante relativo ai contributi effettivi si deve raggiungere senza considerare eventuali figurativi da disoccupazione o malattia. Nel suo caso, invece, si tratta di un riscatto oneroso, quindi non vedo preclusioni, perché prevedono un versamento economico reale e non soltanto figurativo.
I contributi della maternità che lei riscatta sono dunque validi per il raggiungimento dei 35 anni di contribuzione effettiva e dunque le permettono di maturare il requisito dei 41 anni e dieci mesi necessari per la pensione anticipata delle donne. Il riscatto della maternità è un istituto a pagamento finalizzato a valorizzare i 5 mesi non coperti da contribuzione ai fini pensionistici, ad esempio per le lavoratrici autonomi che durante la maternità erano iscritte in gestione separata senza obbligo di contribuzione.
L’alternativa è quella dell’accredito dei contributi per il periodo di maternità, ad esempio per chi durante i mesi precedenti e successivi alla nascita del figlio erano disoccupate. In questo caso, l’operazione è gratuita ma, proprio per questo, i mesi aggiuntivi non potrebbero confluire nei 35 anni di contribuzione effettiva necessari al suo scopo.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz