Gli ultimi dati del monitoraggio ISS sui contagi Covid sembrano rispecchiare la strategia di Governo, che muove verso un graduale allentamento. Dopo l’apertura delle discoteche de al 10 febbraio, da venerdì 11 febbraio è scattato in zona bianca lo stop alle mascherine all’aperto, mentre al chiuso resta l’obbligo fino al 31 marzo su tutto il territorio nazionale, ad eccezione dei casi in cui «per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi». Le nuove regole anti Covid sono dettagliate nell’ordinanza del Ministero della Salute n. 8/2022, pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Sullo sfondo, il tentativo di un graduale ritorno alla normalità, con un percorso a tappe che dovrebbe culminare (ma più verosimilmente avviarsi) con la mancata estensione dello stato di emergenza.
Possibili aperture da marzo
Non vi sono certezze ma valutazioni allo studio: da marzo, è possibile che si allentino gli obblighi di Super Green Pass per i ristoranti all’aperto o le attività sportive outdoor. L’anticipazione è del Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, per il quale «già dal mese di marzo si può prevedere un allentamento del Green pass, graduale, partendo magari ovviamente dai luoghi all’aperto».
Il passo successivo potrebbero essere un allentamento per alcuni servizi e attività, nonché per i mezzi di trasporto locale, mentre il Green Pass rafforzato rimarrà sicuramente su quelli a lunga percorrenza. L’orizzonte temporale a cui si guarda al momento per le misure di allentamento graduale è il 15 giugno, in concomitanza con altri obblighi attualmente in vigore, come quello del Super Green Pass per lavoratori over 50. Tutto dipende dai numeri.
Situazione Covid in Italia
Per quanto concerne il vaccino, al 10 febbraio 2022, l‘81,95% della popolazione vaccinabile ha completato il ciclo primario. Considerando solo gli over 12, l’88,48% è già vaccinato mentre è ha fatto anche la terza dose il 60,4% della popolazione (sul podio Lombardia, Lazio e Campania). Per quanto riguarda i contagi, tutti i parametri risultano in calo rispetto alla settimana scorsa: il dato giornaliero al 10 febbraio (rispetto a sette giorni prima) vede una riduzione del 30% per i nuovi contagi e di circa il 9-10% per quanto riguarda ricoveri e decessi.
Mascherine al chiuso
Fino al 31 marzo, assieme all’obbligo di mascherina al chiuso, restano in vigore anche tutti i protocolli anti-contagio previsti per le diverse attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Ad esempio, nei luoghi di lavoro è possibile che siano previste anche norme più restrittive (es.: altri DPI) in base all’attività svolta.
Attenzione: non c’è nessun collegamento automatico tra la fine dello stato di emergenza (previsto sempre per il 31 marzo) e la decadenza dell’obbligo di mascherina al chiuso: se il Governo lo riterrà necessario, questo (come altri obblighi e restrizioni) potranno proseguire anche dal aprile. Per quanto concerne il Green Pass, invece, l’unica certezza in calendario (oltre le scadenze del 31 marzo) è l’obbligo della certificazione verde rafforzata (dopo vaccinazione o guarigione) per i lavoratori ultra 50enni, attualmente prevista fino al 15 giugno
Eccezioni alla regola
Restano le consuete eccezioni alla regola, già precedentemente previste. Per cui non hanno obbligo di mascherina neanche al chiuso:
- i bambini di età inferiore ai sei anni;
- le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo;
- i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva.
Mascherine all’aperto
Lo stop alla mascherina all‘aperto non è comunque un “liberi tutti”: bisogna portarla sempre con sé nel caso in cui si verifichino assembramenti. Quindi, per essere chiari: anche all’aperto, in presenza di affollamenti va sempre indossato il dispositivo di protezione individuale.