A metà 2023 avrò maturato i requisiti per la pensione anticipata standard secondo le regole Fornero, calcolata con sistema misto: c’è il rischio che la prossima riforma delle pensioni possa trasformare le attuali pensioni anticipate ordinarie, imponendo il ricalcolo contributivo?
Premesso che per avere certezze bisogna attendere i provvedimenti legislativi ed attuativi della riforma pensioni, prevista per fine 2022, una eventuale penalizzazione dei requisiti attuali per la pensione secondo le regole ordinarie ad oggi regolamentata dalla Legge Fornero significherebbe fare una sorta di retroattività peggiorativa non ipotizzabile.
Nemmeno in base all’attuale dibattito sulla riforma, al centro di un tavolo negoziale fra Governo e Sindacati, è prefigurabile un tale scenario. E’ vero che la linea dell’Esecutivo fin qui emersa è quella di privilegiare la corrispondenza fra contributi versati e pensione (ossia un calcolo dell’assegno interamente contributivo), ma questo riguarda l’eventuale impostazione da dare alle nuove formule di flessibilità in uscita allo studio.
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In pratica, la riforma è destinata a prevedere nuove forme di pensione che consentano l’uscita dal mondo del lavoro a persone che non abbiano ancora raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia o per quella anticipata ordinaria, ma con contributi sufficienti per garantirsi una pensione. Non è in alcun modo in discussione un meccanismo di ricalcolo della pensione di vecchiaia o di quella anticipata ordinaria, quindi direi che lei potrà andare in pensione nel 2023 mantenendo il calcolo misto della pensione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz