Al 31 dicembre 2021 ammontavano complessivamente a 3.450.337 i domini Internet .it presenti online, un risultato che mostra una crescita evidente delle registrazioni proprio durante l’anno successivo all’inizio dell’emergenza sanitaria. A segnalarlo è il Registro .it, organo tecnico dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR e anagrafe dei domini Internet a targa italiana: nel 2021 si contano 550.257 nuovi nomi a dominio .it.
Italia sul .it
Dal punto di vista territoriale, lo studio dell’IIT-CNR calcola l’indice della diffusione di Internet in Italia sulla base del numero di domini .it ogni 10mila abitanti. In cima alla classifica regionale si colloca il Trentino-Alto Adige che mostra il tasso di penetrazione più alto in Italia, davanti a Lombardia, Valle d’Aosta, Toscana, Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna. Tra le province, Milano è sul podio per tasso di penetrazione con 554 domini ogni 10mila abitanti maggiorenni, seguita da Bolzano (493), Firenze (466) e Rimini (452). Ultime Crotone (164), Caltanissetta (149) ed Enna (145).
Meno aziende, più privati
Tuttavia, all’appello dei domini registrati tra gennaio e ottobre 2021 mancano più di 5.300 domini .it di liberi professionisti, in pratica il 18,7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. Questo dato si allinea ai report delle associazioni di categoria riguardo al freno per i liberi professionisti nel 2021, condiviso con le PMI con un calo del 6,3% di registrazioni rispetto al 202, che secondo il IV Rapporto Osservatorio Confprofessioni, si stimano pari a circa 40.000 liberi professionisti in meno nel 2020.
Solo per le persone fisiche c’è stata una crescita del 12,3% rispetto al 2020. In generale, più della metà (53,7%) rispetto al totale delle nuove registrazioni.
A sottolineare il legame tra questi dati e l’andamento della pandemia è Marco Conti, Responsabile del Registro .it e Direttore dell’IIT-Cnr:
Se il 2020 è stato l’anno dell’approdo provvidenziale e necessariamente improvvisato alla rete, di chi correva ai ripari per salvare il proprio business dalle chiusure o per avviarne di nuovi, il 2021 è senz’altro l’anno della consapevolezza e della resilienza, in cui nonostante le incertezze e le false partenze, moltissime persone non si sono perse d’animo e hanno continuato a credere nel digitale come strumento di ripresa e rilancio, o anche solo per rivendicare la presenza in rete.
Il netto tra rete e pandemia è dato dal picco del marzo 2021, con un record mensile di registrazioni (+60.537) corrisponendente al picco della terza ondata di Coronavirus in Italia.