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Assegno Unico figli, ultima chiamata per gli arretrati

di Noemi Ricci

28 Giugno 2022 08:36

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Assegno Unico figli, pagamento e arretrati 2022: domanda entro giugno per non perderli, quando viene pagato ogni mese e le regole ISEE per l'importo.

Per ottenere gli arretrati dal 1° marzo 2022 dell’Assegno Unico, i “ritardatari” del nuovo sussidio per figli a carico devono inoltrare la domanda entro il 30 giugno. Non sono invece soggetti a scadenza i percettori di RdC che inviano l’apposito modello per la segnalazione delle casistiche che danno diritto alle eventuali maggiorazioni.

Per tutti coloro che devono presentare domanda annuale, il beneficio è erogato dal mese successivo alla richiesta fino al 28 febbraio dell’anno successivo, quando potrà dovrà essere rinnovato.

Vediamo dunque le scadenze da rispettare per l’Assegno Unico e per l’ISEE, che impattano su importo e arretrati.

Assegno Unico: quando viene pagato

L’Assegno Unico e universale per i figli a carico è in vigore da marzo 2022 e viene liquidato dall’INPS su domanda, con l’unica eccezione dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, ai quali viene accreditato d’ufficio sulla RdC Card. Chi ancora non ha presentato domanda per il 2022, ha diritto al sussidio con gli arretrati a partire dal 1° marzo scorso, ma con un vincolo: bisogna inoltrare tale richiesta entro fine giugno per non perdere tali spettanze per le mensilità arretrate.

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Per chi ha già fatto domanda nei mesi scorsi, l’accredito entro la metà di giugno, con eventuale adeguamento dell’importo qualora, tra la prima domanda e l’emissione della nuova mensilità, sia stato ad esempio presentato l’ISEE aggiornato.

Domanda AU prima o dopo giugno

L’importo e le tempistiche per il pagamento, dunque, variano a seconda del momento in cui viene presentata l’istanza. A chi presenta domanda di AU entro il 30 giugno 2022, saranno erogate anche le mensilità arretrate spettanti da marzo. Per le domande presentate dal 1° luglio, invece, l’Assegno Unico spetterà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Assegno Unico: come viene pagato

A differenza degli ANF e delle detrazioni IRPEF per figli a carico, l’Assegno Unico non trova spazio in busta paga, andando ad aumentare lo stipendio netto percepito, ma è pagato secondo le modalità scelte in fase di domanda. È possibile scegliere tra le seguenti modalità di pagamento dell’Assegno Unico Universale per i Figli:

  • bonifico su conto corrente italiano postale, estero o area SEPA;
  • bonifico domiciliato presso lo sportello postale;
  • pagamento sul libretto postale;
  • pagamento su carta prepagata con IBAN.

Modalità di accredito

Il conto corrente o la carta scelti per il pagamento devono essere intestati o cointestati al richiedente, anche se questo è il figlio maggiorenne. Qualora la domanda venga presentata dal tutore di un genitore, i conti possono essere intestati al tutore stesso o al tutelato. Per il tutore di genitore incapace, l’IBAN può essere intestato o cointestato al tutore. L’IBAN indicato deve rientrare in un circuito SEPA (conto corrente bancario/postale, carta di credito o di debito, libretto di risparmio).

Percettori RdC

Chi percepisce il Reddito di Cittadinanza (RdC) non deve presentare la domanda: l’Assegno Unico viene versato in automatico sulla Carta RdC. Ai fini dell’integrazione RdC/AU, l’INPS individua i nuclei con diritto, senza necessità di domanda. Per la quota parte spettante in base alle autodichiarazioni rese tramite Modello RdC-Com/AU, il pagamento sarà successivo.

Scadenze ISEE

L’importo dell’Assegno Unico è legato all’ISEE del nucleo famigliare richiedente:

  • se l’ISEE non viene presentato, si riceve l’importo minimo di Assegno Unico, lo stesso spettante a chi ha un ISEE pari o superiore a 40mila euro.
  • chi presenta l’ISEE entro giugno riceverà l’eventuale conguaglio sull’importo spettante, calcolato a partire da marzo;
  • se l’ISEE viene presentato successivamente l’importo dell’assegno viene determinato in base al valore ISEE per il proprio nucleo familiare.

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Gli altri sussidi e detrazioni

Il sussidio alla genitorialità sostituisce le altre misure per la famiglia, come il bonus alla nascita (Bonus mamma domani), l’assegno di natalità (Bonus bebè) e gli assegni familiari (ANF), nonché le detrazioni per figli a carico (restano invece il Bonus Asilo Nido, la maternità comunale e le detrazioni per carichi di famiglia non rientranti nella sfera di competenza dell’Assegno unico).