Per una ristrutturazione in centro storico, senza ampliamento, con cambio d’uso da deposito in abitazione, si ha diritto alla detrazione? Il DPR 380, per questa casistica, prevede il permesso di costruire, indicando nella qualificazione dell’intervento l’art, 10 e nella relazione asseverata l’art.10 co. 1 lettera C.
Le detrazioni edilizie riservate alle unità immobiliari residenziali si applicano anche se i lavori che vengono effettuati sono fra quelli ammessi, e c’è il cambio di destinazione d’uso. In questo senso, può essere un utile riferimento la circolare 7/2021 dell’Agenzia delle Entrate, nella quale viene specifica che:
è possibile, per esempio, fruire della detrazione d’imposta, in caso di lavori in un fienile che risulterà con destinazione d’uso abitativo solo a seguito dei lavori di ristrutturazione che il contribuente intende realizzare, purché nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori risulti chiaramente che gli stessi comportano il cambio di destinazione d’uso del fabbricato, già strumentale agricolo, in abitativo.
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La risposta all’interpello 611/2021 aggiunge che l’agevolazione si può utilizzare in tutti i casi in cui gli interventi riguardino un immobile non residenziale che risulterà con destinazione d’uso abitativo solo a seguito dei lavori edilizi. Quindi, la cosa importante è che i provvedimenti abilitativi (nel vostro caso il permesso di costruire), prevedano il cambio di destinazione d’uso.
Sul dettaglio dei permessi necessari, anche in considerazione del fatto che l’immobile si trova nel centro storico, le consiglio di verificare con un esperto tecnico, che possa considerare tutti gli elementi e i regolamenti edilizi della zona in cui si trova l’immobile.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz