Salgono i dati sul contagio Covid e rispunta il colore arancione nel Paese, anche se in misura limitata rispetto ai timori dei giorni scorsi. Allo stesso tempo, c’è da dire che la mappa dell’Italia del Centro Europeo per la prevenzione e il Controllo delle malattie (ECDC) ci vede per intero in rosso scuro. Vediamo dunque cosa riporta il consueto bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la situazione dei cambi di colore nelle Regioni in base al rischio Coronavirus e come potrebbero cambiare le regole in tal senso.
Parametri sui cambi di colore
Se da un lato si registra una lieve frenata nel rialzo dei ricoveri in aree mediche e terapie intensive, dall’altro si confermano gli attuali criteri per effettuare i calcoli ai fini della valutazione dei parametri che determinano i passaggi di colore: il CTS resta prudente su questo punto, ed il Ministero della Salute ha smentito che ci siano documenti ufficiali che accolgano la richiesta avanzata da alcune Regioni di non conteggiare tra i ricoveri dell’Area Medica Covid i pazienti ospedalizzati per cause diverse e positivi al virus SarCoV2 ma asintomatici. Probabile che si arrivi presto ad una sorta di compromesso, ma per ora permane la necessità di conteggiare gli asintomatici in ospedale al fine di monitorare meglio l’andamento della pandemia e tracciare le varianti.
Bollettino settimanale Covid
L’incidenza settimanale sale a 1988 casi ogni 100mila abitanti, dai 1669 della settimana scorsa. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56, anch’esso in rialzo e sopra la soglia epidemica, pari a 1. E veniamo ai due parametri che, di fatto, determinano i cambi di colore delle Regioni: il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 17,5%, dal 15,4%, quello delle aree mediche a livello nazionale sale al 27,1%, dal 21,6% della settimana scorsa. In base alla norma che determina la fascia di rischio in cui si colloca una Regione, i valori sono i seguenti:
- zona gialla, occupazione terapie intensive 10% e aree mediche 15%;
- zona arancione, terapie intensive 20% e aree mediche 30%;
- zona rossa, terapie intensive sopra il 30% e area medica oltre il 40%.
Regioni in arancione
La media nazionale è sopra le soglie della zona bianca ma lontana dalla zona arancione. Ci sono però Regioni al limite. Il consueto provvedimento del Ministero della Sanità con i cambi di colore da lunedì 17 gennaio, conferma che, l’unico passaggio in zona arancione riguarda la Valle d’Aosta. Le prossime Regioni in bilico tra giallo e arancione sono Sicilia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Sicilia (con 130 comuni in zona arancione e 92 debutti questa settimana, fra cui tre città capoluogo come Agrigento, Messina e Trapani). La Campania passa subito in giallo.
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Come cambiano le regole
Per chi ha il Green Pass 2G (o Super Green Pass, dopo guarigione o vaccino) non cambia nulla, restano consentite tutte le attività della zona gialla. Nuove restrizioni, invece, con il passaggio di colore per chi ha il Green Pass semplice 3G (anche dopo un tampone) o per ne è del tutto sprovvisto: non si può entrare nei centri commerciali il weekend né partecipare a corsi di formazione in presenza.
I dati Agenas sul rallentamento
Registriamo infine che, negli ultimi giorni, il trend sulla pressione degli ospedali sembra in rallentamento. I dati Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) indicano uno stop alla salita dei ricoveri dall’11 gennaio.
Mappa contagi Covid da lunedì 17 gennaio
- Zona bianca: Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Situazione invariata.
- Zona gialla: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto e Province autonome di Trento e di Bolzano.
- Zona arancione: Valle d’Aosta.