Tratto dallo speciale:

Riforma secondo scaglione IRPEF: novità ed esempi di calcolo

di Barbara Weisz

30 Dicembre 2021 09:30

logo PMI+ logo PMI+
Risparmio d'imposta per il secondo scaglione IRPEF: aliquota e detrazione per dipendenti e pensionati: nuove regole ed esempi di calcolo.

Scende di due punti l’aliquota fiscale per il secondo scaglione di reddito (al 25% dal precedente 27%) e aumentano le detrazioni da lavoro dipendente e da pensione. Vediamo l’impatto della Riforma IRPEF contenuta in Legge di Bilancio 2022 per i redditi fra 15mila e 28mila euro.

Lavoro dipendente

La detrazione da lavoro dipendente sale a 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 13mila euro. Attualmente è pari a 978 euro, aumentata del prodotto tra 902 euro e il rapporto tra 28mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 20mila euro (in questo caso, si applica ai redditi fra 8mila e 28mila euro). In pratica, per un reddito di 20mila euro, dal 2022 l’aliquota fiscale scende al 25%, e la detrazione da lavoro dipendente sale a 2642 euro, dagli attuali 1338 euro.

Esempi di calcolo lavoro dipendente

  • Reddito da lavoro dipendente di 18mila euro. La detrazione post riforma è pari a 2825 euro, quella attuale è pari a 1429 euro. In pratica, questo lavoratore con la riforma paga 1375 euro di tasse, mentre ora paga 2830 euro. L’imposta viene praticamente dimezzata.
  • Reddito da lavoro dipendente di 20mila euro. La detrazione post riforma è pari a 2642 euro, quella attuale di 1338 euro. Questo lavoratore con la riforma paga 2058 euro di tasse, mentre ora paga 3mila 400 euro.
  • Reddito da lavoro dipendente di 25mila euro. La detrazione post riforma è pari a 2184 euro, quello precedente era di 1113 euro. Risultato, questo lavoratore con la riforma paga, applicando aliquota e detrazione, 3mila 700 euro di tasse, contro i precedenti 5mila uro.

Bonus Renzi

Questi lavoratori possono anche aver diritto almeno in parte al bonus Renzi fino a 100 euro al mese. La detrazione resta per i redditi fino a 15mila euro, mentre sopra questa cifra, ed entro i 28mila euro, quindi nel secondo scaglione IRPEF, il bonus spetta a condizione che una serie specifica di detrazioni sia superiore all’imposta lorda dovuta. Molto in sintesi, bisogna prima calcolare le detrazioni per carichi di famiglia, lavoro dipendente, prestiti e mutui agrari, mutui acquisto prima casa, spese sanitarie, mutuo costruzione prima casa, detrazioni per ristrutturazioni edilizie ed efficientamento energetico. Quindi, se l’imposta lorda dovuta è più bassa rispetto alla somma di queste detrazioni, si applica anche il bonus Renzi, pari alla differenza fra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda, fino a un massimo di 1200 euro.

Pensionati

Per i pensionati, con la riforma la detrazione passa a 700 euro, aumentata del prodotto fra 1.255 euro e l’importo corrispondente al rapporto fra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 19.500 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.500 euro ma non a 28.000 euro. Adesso è a 1.297 euro, se il reddito complessivo è compreso fra 15mila e 55mila euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra 55mila, diminuito del reddito complessivo, e 40mila euro.

Esempi di calcolo pensionati

  • Reddito da pensione di 18mila euro. La detrazione post riforma è di 1343 euro, dagli attuali 1200 euro. Questo pensionato paga con la riforma 2mila 800 euro di tasse, mentre con l’attuale meccanismo versa circa 3mila euro.
  • Reddito da pensione di 20mila euro annui. La detrazione 2022 sarà pari a 1214 euro, dagli attuali 1134. Questo pensionato paga 3mila486 eurto di tasse, dagli attuali 3mila 600 euro.
  • Reddito da pensione di 25mila euro annui. La detrazione post riforma è pari a 893 euro, attualmente è di 972 euro. Questo pensionato pagherà 5057 euro di tasse, dai precedenti 5178 euro.

Attenzione: i calcoli sopra riportati tengono conto solo di nuova aliquota fiscale e detrazioni da lavoro o pensione. Non incamera le addizionale regionali, e non applica altre detrazioni (spesso presenti in dichiarazione, come il mutuo, i farmaci).

Parasubordinati di specifici settori

Infine, la detrazione su determinate tipologie di reddito assimilato al lavoro dipendente, che riguarda le seguenti categorie: professione sanitaria intramuraria, indennità, gettoni di presenza e altri compensi corrisposti da Stato, regioni, province e comuni per l’esercizio di pubbliche funzioni, compensi dei membri delle commissioni tributarie, esperti del Tribunale di sorveglianza, indennità percepite dai membri del Parlamento nazionale e del Parlamento europeo, cariche elettive e conseguenti assegni vitalizi, rendite vitalizie, rendite a tempo determinato, costituite a titolo oneroso, diverse da quelle aventi funzione previdenziale, alcuni assegni periodici.

La detrazione sale a 500 euro, aumentata del prodotto fra 765 euro e l’importo corrispondente al rapporto fra 28mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 22mila 500 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 5mila 500 euro ma non a 28mila euro. Attualmente è pari a 1.104 euro, per redditi da 4mila 800 a 55mila euro, e spetta per la parte corrispondente al rapporto tra 55mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 50mila 200 euro.