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Bonus rubinetti: credito d’imposta fino al 2023

di Alessandra Gualtieri

29 Dicembre 2021 11:00

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In Manovra 2022 la proroga del bonus rubinetti per l'efficientamento idrico: credito d'imposta fino al 2023 per spese fino a mille euro.

Prorogato il bonus idrico con la prossima Legge di Bilancio: l’agevolazione sarà utilizzabile fino al 31 dicembre 2023, e corrisponde ad un credito d’imposta sulle spese sostenute nell’anno precedente per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua che permettono di «razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque destinate ad uso potabile»  (sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare).

Proroga bonus acqua potabile

L’estensione temporale della misura – prevista da un emendamento alla Manovra 2022, riformulato dopo l’accordo di maggioranza – non si accompagna però al rifinanziamento immediato della misura: il bonus sarà disponibile fino ad esaurimento fondi nel 2022, mentre per il 2023 la sua dotazione viene fissata a 1,5 milioni di euro.

Come funziona il bonus rubinetti

Si tratta di un credito d’imposta al 50% che può essere usato in compensazione tramite F24 oppure, per le persone fisiche, anche inserito in dichiarazione dei redditi.

Beneficiari

Possono accedervi persone fisiche e soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, enti non commerciali, compresi Terzo Settore ed enti religiosi civilmente riconosciuti. Il tetto massimo è fissato a 1.000 euro di spesa (riproporzionato in base alle domande e ai fondi disponibili) per ogni immobile delle persone fisiche e di 5mila euro per ogni immobile adibito all’attività degli altri soggetti.

Domanda

Il bonus acqua potabile si richiede previa compilazione del modello di domanda da trasmettere nel mese di febbraio dell’anno successivo a quello della spesa sostenuta. La Comunicazione al Fisco con l’importo documentato della spesa sostenuta si invia dall’area riservata dell’Agenzia delle Entrate (o tramite i suoi canali telematici). L’importo della spesa deve essere comprovato tramite fattura elettronica o altro documento riportante il codice fiscale del richiedente. Il pagamento si effettua con sistemi tracciabili.