Dal primo gennaio 2022 aumentano gli importi delle pensione. I motivi sono molteplici: nel primo rateo del nuovo anno confluiscono gli effetti della rivalutazione rispetto ai trattamenti erogati nel 2021 ed il conseguente rinnovo 2022 di pensioni e assegni erogati in base alla nuova perequazione; dal 2022 cambia anche il metodo di applicazione, con la riduzione a tre scaglioni di reddito. Vediamo tutto.
Perequazione pensioni
La perequazione delle pensioni è la rivalutazione annuale degli importi dei trattamenti pensionistici per adeguarli al costo della vita. Si applica:
- a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative ed aggiuntive;
- alle pensioni dirette e ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta), anche se integrate al trattamento minimo.
Perequazione e aumenti 2022
La perequazione si applica dal primo gennaio di ogni anno sulla base degli incrementi dell’indice dei prezzi al consumo accertati dall’ISTAT. La perequazione definitiva per il 2021 è pari a+1,7% da applicarsi dal 1° gennaio 2022. Per le liquidazioni del prossimo gennaio, però, l’INPS ha utilizzato un indice provvisorio dell’1,6% (per quello disponibile lo scorso ottobre, utilizzato per non ritardare le pianificazioni delle operazioni di pagamento contenenti il ricalcolo), per erogare gli aumenti. Le eventuali ulteriori somme spettanti saranno liquidate entro marzo 2022.
Aumenti pensione per fasce di reddito
Partendo dal presupposto che il trattamento minimo di riferimento è pari a quello del 2021, ossia 515,58 euro, ‘aumento delle pensioni si applica con la seguente progressione:
- 100% dell’inflazione (il 100% dell’1,7%) per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo (2.062,32 euro) ;
- 90% dell’inflazione per le pensioni tra 4 e 5 volte il trattamento minimo (da 2.062,32 a 2.577,90 euro);
- 75% dell’inflazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo (sopra 2.577,90 euro).
Per gli assegni fino a quattro volte il minimo non cambia nulla, il meccanismo è invece più favorevole per gli importi pensionistici superiori a questa soglia, per le quali in precedenza si applicavano cinque scaglioni dal 77 al 40%.
Aumento trattamenti minimi 2022
Il decreto annuale sulla perequazione determina l’aggiornamento del trattamento minimo, oltre ad avere effetti sulle altre prestazioni. La perequazione influisce sul valore delle prestazioni assistenziali (pensioni e assegni sociali) e sulle prestazioni e assegni a favore di mutilati, invalidi civili, ciechi e sordomuti.
- Il trattamento minimo INPS per l’anno 2022 (perequato all’1,6%) è fissato a 523,83 euro (invece degli attuali 515,58 euro) e l’assegno sociale passa da 460,28 euro a 467,65 euro al mese.
- Per accedere alla pensione di vecchiaia, l’importo soglia mensile dell’assegno pensionistico (1,5 volte l’assegno sociale) aumenta da 690,42 euro a 701,47 euro.
- Per accedere alla pensione anticipata l’importo soglia mensile dell’assegno pensionistico (2,8 volte l’assegno sociale) aumenta da 1288,78 euro a 1309,39 euro.