Pensione precoci con domanda tardiva: spettano gli arretrati?

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 8 Luglio 2022
Aggiornato 1 Agosto 2022 06:12

Ercole chiede:

Ho fatto domanda tramite Patronato per il prepensionamento (pensione precoci) lo scorso giugno, perchè fino a quel momento non avevo ancora maturato i contributi per la Quota 41 anni (cosa che ho fatto pagando volontariamente l’anno e mezzo che mi rimaneva, essendo io disoccupato). Leggo che le finestre 2021 erano due: 1° marzo e 30 novembre, io rientrerei dunque nella seconda. L’INPS ha comunque accolto la domanda ma ha inviato la pratica al Ministero dell’Economia, il quale ha risposto che serviva la graduatoria e la verifica dei fondi. Per l’INPS io dovrei essere in pensione da luglio: ma quando riceverò gli arretrati e la prima mensilità? Se per qualche motivo non ci fossero i fondi, dovrò ripresentare la domanda entro il prossimo 1° marzo?

In base a quel che scrive, la sua domanda di accesso alla pensione precoci è stata accolta e viene indicata anche la prima decorrenza teoricamente utile, ma per le istanze  presentate tra il primo marzo e in 30 novembre di ciascun anno, oltre al possesso dei requisiti – che nel suo caso è stato certificato dall’INPS – è necessaria anche la verifica delle risorse finanziarie.

Pertanto, le deve attendere che sia terminato il monitoraggio sui fondi 2022. Possono succedere due cose:

  • se ci sono risorse, lei ha diritto alla pensione dalla scadenza che l’INPS le ha già comunicato, quindi dal luglio 2021, se oltre alla domanda di riconoscimento del beneficio ha già presentato anche la domanda di pensione vera e propria; in caso contrario, lei  prima attendere la risposta definitiva dell’INPS sul monitoraggio e, nel caso in cui resti positiva, deve presentare la domanda di pensione vera e propria, con trattamento decorrente dal primo mese successivo alla domanda;
  • se non ci sono risorse finanziarie per coprire tutte le domande 2021, e la sua risultasse fra quelle fuori graduatoria, l’INPS le invierà una nuova comunicazione, ricalcolando la prima decorrenza utile della sua pensione. Lo indica la circolare 99/2021 dell’INPS:

qualora l’onere finanziario, accertato anche in via prospettica, sia superiore allo stanziamento previsto, l’INPS provvede, con i medesimi criteri di cui sopra,  all’individuazione dei soggetti esclusi dal beneficio nell’anno di riferimento e al conseguente posticipo della decorrenza del trattamento pensionistico.

Anche in questo caso, lei deve ripresentare poi la domanda di pensione vera e propria, sulla base delle nuove indicazioni fornite dall’INPS.

Se, infine, la risposta definitiva dell’INPS fosse negativa per altro motivo (ma non sembra il suo caso), lei dovrebbe ripresentare la domanda di riconoscimento del beneficio entro il primo marzo 2023.

 

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