La trasformazione delle ferie già programmate in periodi di cassa integrazione Covid è una scelta che il datore di lavoro può compiere, anche con decisione unilaterale: i chiarimenti del caso sono stati forniti dall’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro), con la Nota n. 1799 del 23 novembre 2021.
Il Ministero del lavoro con interpello n. 19/2011, aveva già considerato ammissibili le modifiche o le deroghe in casi particolari e nel rispetto della comunicazione preventiva al lavoratore, per esigenze aziendali che abbiano carattere di eccezionalità ed imprevedibilità. Tra le ipotesi figurano anche gli interventi a sostegno del reddito con “sospensione totale o parziale delle obbligazioni principali scaturenti dal rapporto medesimo, ossia l’espletamento dell’attività lavorativa e la corresponsione della retribuzione”.
Con CIG a zero ore, tra l’altro, viene meno anche il fine ultimo delle ferie (riposo). Il diritto alle ferie, comunque, può essere posticipato senza creare danno ai lavoratori. Per la mancata comunicazione formale della trasformazione in CIGO Covid un periodo di ferie già autorizzato, peraltro, non è prevista neanche alcuna sanzione amministrativa.