Tratto dallo speciale:

Riforma Pensioni: verso il superamento della Fornero

di Barbara Weisz

17 Novembre 2021 19:19

logo PMI+ logo PMI+
Riforma Pensioni: correttivi in Manovra subito e superamento Fornero nel 2022, ai nastri di partenza i due tavoli negoziali tra Governo e Sindacati.

Sono due le novità emerse a margine del vertice tra Governo e Sindacati sulla Riforma Pensioni: la volontà di proseguire il negoziato per il superamento strutturale della Legge Fornero nel corso del 2022 e l’impegno a studiare eventuali correttivi già nella Legge di Bilancio. E’ quanto riferito dai leader confederali dopo il confronto con il Premier Mario Draghi e i ministri economici.

Obiettivi della Riforma

Un vertice interlocutorio per impostare la riforma, attesa entro fine anno ed invece rinviata con l’inserimento in Manovra di alcune misure di flessibilità in uscita limitate al 2022, di transizione verso la futura riforma. Non ci sono dettagli su piattaforme già condivise, che vadano quindi oltre le posizioni fino ad oggi emerse. L’obiettivo è superare le rigidità della Legge Fornero introducendo strumenti e formule per l’uscita anticipata o agevolata per alcune categorie, senza dimenticare importanti nodi del sistema previdenziale come le future pensioni dei giovani.

Sono temi sul tavolo ormai da anni, su cui finora non sono state individuate soluzioni condivise né hanno fatto scaturire interventi legislativi oltre le misure sperimentali e le proroghe. Anche per questo, i sindacati confederali confermano le agitazioni già indette per le prossime settimane sulla Legge di Bilancio.

Il tavolo negoziale

Nel frattempo, il Governo insiste sulla sostenibilità del sistema, i Sindacati sulla flessibilità in uscita. Sono le due variabili da coniugare. Le ipotesi sul tavolo si sprecano:

  • varie possibilità di uscita a 63 o 64 anni privilegiando il ricalcolo contributivo o limitando la platea a chi ha maturato pensioni sufficientemente alte,
  • ipotesi simili alla Quota 102 (64 anni di età e 38 di contribuiti) modificando i due requisiti,
  • pensione anticipata con 41 anni di contributi e vincolo anagrafico (si parla di 63 anni),
  • abbassamento dell’età per la pensione di vecchiaia (per esempio a 64 anni) lasciando invariato quello contributivo

Ma sono solo ipotesi di studio o di dibattito, il negoziato vero e proprio deve ancora iniziare.

Correttivi in Manovra

Intanto, in merito alle misure in Manovra, si sta per aprire un secondo negoziato fra i Sindacati e i ministri dell’Economia, Daniele Franco, e del Lavoro Andrea Orlando.

Il dibattito si concentrerà sulla proroga dell’APE Sociale e in la possibilità di allargarne ulteriormente la platea oltre ai disoccupati di lunga durata egli addetti a mansioni gravose. Fra le ipotesi, anche quella di abbassare a 30 anni (dagli attuali 36) il requisito contributivo per questi ultimi soggetti.