Il Garante Privacy ha dato parere favorevole alla piattaforma digitale per la notifica degli atti amministrativi della pubblica amministrazione a cittadini e imprese, ad esclusione degli atti relativi al processo civile o penale. Via libera, dunque, allo schema di decreto che regola il funzionamento della piattaforma unica per le comunicazioni aventi valore legale, che dovrà comunque garantire la riservatezza dei documenti e la privacy delle persone coinvolte.
Come funzionerà? In base al DPCM (attuativo dell’art.26, comma 15, del d.l. 76/2020), le pubbliche amministrazioni potranno utilizzare la piattaforma gestita da PagoPa per contattare gli interessati, dopo aver caricato l’atto (identificato con un codice univoco), trasmettendo poi l’avviso di notificazione al destinatario.
Si potranno scegliere varie opzioni per portare a termina la notifica: domicilio digitale, indirizzo PEC, identità digitale SPID, Carta di identità elettronica (CIE). Il destinatario potrà così visualizzare e scaricare gli atti notificati, accedendo alla piattaforma con le proprie credenziali.
Prevista anche la possibilità di delega digitale per coloro i quali siano poco familiari con gli strumenti telematici (soggetti privati o intermediari e CAF). Dovrebbero comunque essere istituite anche delle alternative cartacee.
I documenti originali saranno conservati e resi disponibili al destinatario per dieci anni dalla data del perfezionamento della notifica. Gli atti oggetto di notificazione restano invece sulla piattaforma per 120 giorni dopo l’avvenuta notifica.