L’impresa veste rosa. Lo confermano i dati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile, realizzata, ogni sei mesi, da Unioncamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e alla luce del Protocollo di intesa siglato nel 1999 con il Ministero dell’Industria.
In cifre le imprese che tra giugno 2007 e giugno di quest’anno si sono aggiunte al mondo imprenditoriale femminile sono ben 5.523, un dato che fa salire il numero delle aziende rosa a 1.243.824.
Un successo festeggiato in questi mesi con il concorso “Maglia rosa”, bandito per portare allo scoperto nuovi talenti, premiando chi lavora e produce nel rispetto di ambiente e territorio, qualità del lavoro e innovazione.
Dal punto di vista dei settori di espansione dell’imprenditoria femminile si conferma la riduzione della presenza in agricoltura (oltre 6mila in meno tra giugno 2007 e giugno 2008), a cui si oppone l’aumento considerevole nel settore dei servizi alle imprese (servizi immobiliari, attività professionali, informatica).
Se si guarda alla distribuzione sul territorio nazionale, la regione in pole position per il saldo positivo è il Lazio, dove si concentra il 46,6% del numero complessivo delle nuove imprese, seguita da Lombardia e Campania (rispettivamente con 1.739 e 1.038 imprese in più).
Escluso ancora una volta il Sud, dove il numero delle imprese femminili scende di ben 1.142 unità.
Anche il contributo dell’imprenditoria immigrata si rivela determinante visto che il 71% di tutto è rappresentato da imprese individuali aperte da donne giunte da paesi al di fuori dell’Unione Europea.
Per quanto riguarda le forme giuridiche, pur mantenendo il primato diminuiscono le imprese individuali con un saldo negativo di oltre 8000 unità, mentre crescono di oltre 11000 unità le SRL, con un tasso di crescita del 10,8% su base annua.