Frena bruscamente il ritmo della campagna vaccinale anti Covid in Italia, con un drastico calo delle prime dosi (-38,7% in una settimana) ed parallelo aumento di nuovi contagi (+4.866 nuovi positivi registrati il 28 ottobre) e decessi (50 in un giorno, alla stessa data). Secondo i primi dati del monitoraggio settimanale dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), l’indice RT è in salita a 0,96, appena sotto la soglia critica e in aumento rispetto alla settimana precedente, con un trend in ulteriore peggioramento.
Più tamponi che vaccini
Per ottenere il Green Pass, lo zoccolo duro dei no vax preferisce ricorrere al tampone o a mettersi in malattia, soprattutto nel settore privato: lunedì 25 ottobre, i certificati INPS pervenuti per lavoratori di aziende private erano il 71% del totale (131mila su 184mila), con lo stesso trend registrato la settimana precedente. I certificati presentati dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di Certificazione Verde Covid-19 registrano dunque numeri importanti, spesso con una percentuale inversamente proporzionale al numero di vaccinati, come ad esempio in Sicilia, dove la copertura è tra le più basse e la quota di lavoratori in malattia tra le più alte.
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Difficile verificare la veridicità dei dati e determinare se i controlli del Green Pass, al contempo, possano realmente essere efficaci in un quadro così ampio e complesso come quello attuale. Gli strumenti forniti dal Governo aiutano ma non possono garantire il massimo della certezza.
A peggiorare il quadro della situazione è anche il graduale affievolirsi della copertura vaccinale offerta dalla seconda dose, ormai “vecchia” di molti mesi per le categorie che lo avevano ricevuto in via prioritaria, come ad esempio di insegnanti. Urge procedere con la terza dose, ma le regioni sono ancora indietro. Alcune più virtuose come la Lombardia hanno già aperto ai maggiorenni, il Lazio è ferma agli over 60, nel Sud siamo ancora agli anziani.
In particolare, c’è preoccupazione per chi ha ricevuto il monodose di Jhonson&Jhonson ma anche il ciclo completo di AstraZeneca, che ad esempio riguarda proprio moltissimi docenti e personale di scuola e università.