Nella Legge di Bilancio 2022 ci sarà una riforma degli ammortizzatori sociali dalla valenza “universalistica”, mirata a tutelare tutti i lavoratori in senso ampio e strutturale, e integrando maggiormente la leva della formazione e delle politiche attive per il reinserimento sul mercato. Per Pacchetto Lavoro in Manovra 2022, il Dpb – Documento pubblico di bilancio (qui il testo) ha riservato 3 miliardi di euro. Secondo il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ci sono le necessarie coperture per una riforma che «sarà in senso universalistico, potenzierà la NASpI e consentirà di avere strumenti che garantiscano, legando gli ammortizzatori sociali alla formazione, di gestire in meglio le transizioni industriali, in particolare le digitali ed ecologiche».
Ammortizzatori sociali in Legge di Bilancio 2022: le misure
La riforma modifica l’attuale disciplina degli ammortizzatori sociali, a partire dall’estensione della cassa integrazione ordinaria a tutte le imprese, indipendentemente dal settore di appartenenza e dal numero di dipendenti. Rientrerebbero quindi anche le aziende attualmente escluse dalla CIGO e dai Fondi bilaterali e le imprese sotto i 15 dipendenti. In pratica, verrebbe abolita la CIG in deroga e allargata la platea degli aventi diritto alla CIG oordinaria.
Il sussidio di disoccupazione NASpI viene rafforzato, togliendo alcuni paletti attualmente previsti, ad esempio le 30 giornate di lavoro effettivo nell’ultimo anno. E si va verso l’eliminazione del taglio del 3% al mese dell’assegno di disoccupazione che al momento è previsto dopo i primi quattro mesi (decurtazione temporaneamente rimandata al primo gennaio 2022 causa Covid, riprenderà con la restituzione delle somme aggiuntive percepite nel 2020 e 2021). Previsto anche un potenziamento della DIS-COLL, l’indennità di disoccupazione che spetta ai collaboratori.
Potenziamento dei contratti di espansione: prepensionamento per lavoratori a cui mancano al massimo cinque anni alla pensione, cassa integrazione straordinaria per chi non ha accesso alla scivolo pensionistico, progetti di formazione e un piano di ricambio generazionale con nuove assunzioni. Lo strumento, introdotto dal dl 34/2020, e prorogato dalla Manovra 2021, è al momento utilizzabile per tutto il 2021.
In generale, tutti gli ammortizzatori vengono collegati alla formazione e alle politiche attive. Ricordiamo infine che è anche atteso il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza. I dettagli si conosceranno solo quando il Governo presenterà la Manovra, quindi la settimana prossima.