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Riforma Pensioni 2022: come funziona la proposta INPS di APE Contributiva

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 18 Ottobre 2021
Aggiornato 16:01

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Riforma Pensioni 2022, ipotesi APE Contributiva: uscita a 63 anni con 20 anni di contributi, quota contributiva subito e quota retributiva a 67 anni.

Nella Legge di Bilancio 2022, la cui bozza è attesa in Consiglio dei Ministri martedì 18 ottobre 2021, ci saranno anche le prime misure di riforma pensioni, per evitare lo scalone di cinque anni che si determinerà dal primo gennaio a causa della sperimentazione giunta al capolinea della Quota 100. Le risorse sono poche, è bene precisarlo, quindi non ci si aspetta una nuova formula di pensione anticipata costosa come la Quota 100 o la Quota 41 per tutti, come richiesto dai Sindacati. Le soluzioni di compromesso tendono a sfruttare formule esistenti ma potenziandole, così da garantire l’uscita flessibile per nuove categorie di lavoratori senza dover attendere il requisito anagrafico dei 67 anni (5 anni in più rispetto al 62 della Quota 100).

=> Le proposte del Governo per la riforma pensioni 2021-2022

Tra le proposte inizialmente accantonate, ma da poco riprese in mano dai tecnici del Governo, c’è anche l’APE Contributiva, che consentirebbe di andare in pensione con lo stesso requisito anagrafico dell’APE Sociale, a 63 o 64 anni, a fronte di un montante contributivo pari ad almeno 20 anni di versamenti.

La differenza sostanziale sarebbe la quota di assegno che arriverebbe in tasca ed il metodo di calcolo applicato: in pratica, si tratterebbe di un anticipo pensione della sola quota contributiva maturata dal lavoratore. L’eventuale parte retributiva, sempre che sia stata maturata, sarebbe invece liquidata successivamente, ossia al momento del raggiungimento del requisito pieno per la pensione di vecchiaia, dunque tre-quattro anni dopo, una volta compiuti i 67 anni. Non è tutto: ulteriore requisito per l’APE Contributiva sarebbe quello di aver maturato al momento della richiesta anche una quota contributiva di pensione di importo pari o superiore a 1,2 volte l’assegno sociale.

La prestazione sarebbe cumulabile con un minimo di redditi da lavoro dipendente e autonomo. L’APE Contributiva sarebbe invece  incompatibile con trattamenti pensionistici diretti o sussidi per il sostegno al reddito, compreso il Reddito di Cittadinanza, l’APE Sociale e la pensione commercianti IndCom (indennizzo cessazione attività e rottamazione licenza).

La nuova formula di pensione anticipata si potrebbe associare a formule di staffetta generazionale o part-time, così da rendere la misure meno costosa. La misura richiederebbe 450 milioni nel 2022, 935 milioni nel 2023 e 1,1 miliardi nel 2024 e nel 2025.