Sono in part-time, finita la maternità obbligatoria sono stata messa in cassa integrazione mentre la mia sostituta continua a lavorare, forse anche in nero. Subendo forme mobbing nel tentativo di costringermi a dare le dimissioni, ho scelto di mettermi in congedo parentale e cercarmi un altro part-time ma sono stata licenziata per giusta causa, per il secondo part-time durante il congedo. Cosa devo fare?
Premesso che eventuali forme di mobbing da lei subite dopo la maternità sono evidentemente perseguibili, per quanto riguarda il licenziamento devo confermarle che nel suo caso è giustificato, perché è vietato cercare un secondo lavoro, anche se si è in part-time. Lo prevede la circolare INPS 62/2010 sul congedo parentale, in base alla quale il lavoratore non può intraprendere una nuova attività, nemmeno part-time, durante il congedo facoltativo:
il congedo parentale risponde alla precipua funzione di assicurare al genitore lavoratore un periodo di assenza dal lavoro finalizzato alla cura del bambino e non può, quindi, essere utilizzato dal lavoratore stesso per intraprendere una nuova attività lavorativa.
Il caso del part-time può rappresentare un’eccezione a questa regola soltanto quando entrambi i contratti a tempo parziale erano già attivi al momento del congedo. In altri termini, un lavoratore che ha già due rapporti di lavoro part-time può chiedere il congedo parentale in relazione a uno solo di questi e continuare a lavorare in relazione all’altro.
=> Il licenziamento per giusta causa in congedo parentale
Non è invece consentito iniziare un nuovo lavoro nel corso di un congedo parentale. Nel caso, bisogna anche restituire all’INPS l’indennità indebitamente percepita (art. 22 del d.p.r. 1026/1976).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz