Tipologia di alloggio, ubicazione, capacità ricettiva, estremi dei titoli abilitativi, soggetto che esercita l’attività ricettiva, codice identificativo regionale, o codice alfanumerico: sono le informazioni che saranno contenute nella banca dati delle strutture ricettive per le locazioni brevi su cui è appena intervenuto il decreto ministeriale del Turismo, in attuazione del dl 34/2019 (l’articolo 13 – quater, comma 4). La banca dati sarà pubblicata sul portale del Ministero, con l’obiettivo di semplificare l’attività degli operatori, tutelare i turisti, agevolare la collaborazione tra istituzioni e imprese e tra il Ministero e le autonomie locali.
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Il decreto stabilisce i criteri basi per la costituzione e la gestione della banca dati. Ora la palla passa alle Regioni e alle province autonome, che devono stabilire parametri tecnici utili a definire macro tipologie omogenee a livello nazionale nelle quali far confluire le diverse fattispecie di strutture. Questa fase avviene in accordo con il ministero, con protocollo d’intesa, sentito il Garante della Privacy. I parametri devono seguire i seguenti criteri:
- servizi offerti per l’ospitalità e l’accessibilità,
- numeri di posti letto,
- attrezzature e strutture ricreative,
- attività legate al benessere,
- aree di sosta e assistenza per autovetture e imbarcazioni.
La banca dati sarà accessibile previa registrazione. Ogni struttura ricettiva viene identificata attraverso un codice regionale, oppure un codice alfanumerico. I gestori (proprietari degli immobili, intermediari, portali telematici che offrono alloggi turistici, devono indicare questo codice in ogni comunicazione su offerta e promozione dei servizi all’utenza, in modo che sia facilmente visibile.