Dovendo fare dei lavori di recinzione ci siamo accorti di alcune irregolarità nei documenti presentati dal geometra al momento della domanda di costruzione della casa, edificata nel 1970 con agibilità a seguito sopralluogo rilasciata nel 1977. Le misure del lotto e la cubatura dell’edificio sono corretti, mentre sulla piantina presentata e accatastata risultano alcune cifre più alte. E’ da tenere presente che al momento della costruzione le distanze dai confini da rispettare erano quelle del codice civile cioè mt. 1.50. In comune hanno chiesto una sanatoria per abuso edilizio con le sanzioni previste. E’ corretto? Esiste un modo per risolvere la situazione in modo diverso dato che parliamo di un errore documentale che non ha inficiato nel rispetto delle misure dell’edificio?
Se si tratta di un errore formale in genere non è necessaria la sanatoria, ma si dovrebbe poter intervenite correggendo la documentazione. Se invece è necessario correggere il documento depositato in Catasto per riportarlo alla situazione reale, che è difforme, la pratica può essere maggiormente complessa. Mi pare il vostro caso.
Il fatto che l’immobile sia conforme alle disposizioni edilizie rende la situazione sanabile ma non è da escludere che serva una sanatoria, con relativi oneri, con cui ottenere il necessario condono edilizio: se le differenze riguardano caratteristiche interne all’immobile (accorpamenti, soppalchi) basta correggere gli errori producendo nuova documentazione, ma se l’errore riguarda l’ubicazione sul terreno e le distanze fra gli edifici allora potrebbe essere corretta la strada indicata dal Comune, che si risolve nel medesimo modo di un abuso edilizio.
E’ necessario rivolgersi ad tecnico del settore, per esempio un geometra, che segua la pratica e sia in grado di consigliarvi la strada burocratica corretta da percorrere, anche nel caso n cui comporti dei costi.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz