Per calcolare lo stipendio netto mensile si parte dalla retribuzione lorda annua, tipicamente indicata con l’acronimo RAL. Questo perché essa rappresenta il compenso concordato con il datore di lavoro al momento della stipula del contratto di assunzione, più gli eventuali scatti di anzianità previsti dal CCNL di riferimento, o gli aumenti di stipendio concordati nel corso degli anni.
Effettuare il calcolo dello stipendio netto, risulta particolarmente utile in fase di assunzione, o qualora si stia valutando una nuova proposta per cambiare lavoro, o anche qualora si stia pensando di chiedere un aumento di stipendio alla propria azienda. Conoscere il netto che si riceverà in busta paga consente infatti valutare la proposta nel concreto, conoscendo l’importo che realmente finirà nelle proprie tasche, tasse escluse e detrazioni incluse.
Vediamo come fare e quali sono le novità normative che entrano in gioco nel calcolo dello stipendio netto nel 2021.
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Calcolo stipendio netto 2021
Il primo passo da compiere per conoscere lo stipendio netto è quello di calcolare il reddito imponibile, pari alla retribuzione lorda meno i contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore.
Sul reddito imponibile si calcola l’imposta da versare allo Stato, in base allo scaglione IRPEF di appartenenza. In merito, anche se in Italia da tempo si parla di una riforma fiscale che apporti una rimodulazione scaglioni IRPEF, per il 2021 non ci sono novità di rilievo che vadano ad impattare sul calcolo dello stipendio netto. Le modifiche che si prevede vengano attuate dal Governo dovrebbero comportare una riduzione IRPEF sui redditi medio-bassi che potrebbero così ottenere un netto in busta paga più alto.
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Dal reddito lordo, per calcolare lo stipendio netto, bisogna inoltre sottrarre le addizionali IRPEF regionali e comunali.
L’addizionale regionale è solitamente pari all’1,23% del reddito imponibile su tutto il territorio nazionale, ma ci sono regioni che hanno deliberato una tassazione maggiore, compresa tra l’1,23 ed il 3,33%. Per il calcolo dell’addizionale regionale, da sottrarre al lordo per calcolare lo stipendio netto, bisogna considerare la regione di residenza al 1° gennaio dell’anno di riferimento.
L’aliquota per l’addizionale comunale non può eccedere lo 0,8% e i singoli Comuni possono prevedere soglie di esenzione, al di sotto delle quali il tributo non è dovuto.
Potrebbero dunque esserci novità 2021 sul calcolo dello stipendio netto in caso di cambi di residenza.
Per calcolare lo stipendio netto bisogna inoltre tenere conto delle detrazioni fiscali che vengono calcolate direttamente in busta paga (e non in fase di dichiarazione dei redditi), ovvero delle detrazioni da lavoro dipendente e delle detrazioni per carichi familiari, e dell’eventuale Bonus Renzi spettante.
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In merito sono in arrivo novità nel calcolo dello stipendio netto con riferimento alle detrazioni previste per i carichi familiari, con l’arrivo dell’assegno unico e universale per i figli (AUUF), che però entrerà a regime da gennaio 2022.
Una novità sul calcolo dello stipendio netto già confermata per il 2021 (e per sempre) è quella legata al Bonus Renzi che la Legge di Bilancio 2021 ha reso strutturale aumentandolo rispetto agli 80 euro in busta paga precedentemente previsti fino a 100 euro per i redditi inferiori a 28.000 euro, per poi scendere a 80 euro, se il reddito è compreso tra 28.000 e 35.000 euro lordi all’anno, fino ad azzerarsi quando si supera la soglia dei redditi superiori a 40.000 euro.
All’importo lordo dello stipendio devono essere sottratti inoltre i contributi previdenziali a carico del dipendente.
Quello che viene così determinato è lo stipendio netto.
Stipendio netto in busta paga
L’ammontare dello stipendio netto può essere ricavata anche consultando le varie voci in busta paga che riportano, oltre ai dati anagrafici di lavoratore e datore di lavoro:
- le somme percepite dal lavoratore;
- le trattenute fiscali e previdenziali apportate;
- le detrazioni da lavoro dipendente e per carichi di familiari;
- le addizionali IRPEF regionali e comunali;
- l’eventuale bonus Renzi;
- il numero di ore lavorate, quelle di assenza per malattia, permessi, ferie e così via;
- eventuali straordinari, rimborsi, diarie per missioni all’esterno;
- lo stipendio lordo mensile;
- lo stipendio netto mensile.