Mio figlio, iscritto AIRE e residente in Spagna ma in in servizio in Guinea, dove ha ricevuto il vaccino Johnson & Jhonson, dovrebbe rientrare in Italia ma, per ottenere il Green Pass occorre compilare un form in cii si richiede il Codice Fiscale, che lui non ha più: come fare?
Premesso che il Green Pass per iscritti AIRE si può richiedere solo se si è già presenti sul territorio italiano, per coloro che devono entrare nel Paese esistono invece regole diverse in base alla provenienza. In molti casi è valido il certificato vaccinale del paese in cui è stata effettuata la somministrazione, se con un siero approvato dall’EMA (compreso J&J). Per alcuni paesi considerati ad alto rischio, tuttavia, ci sono ancora forti limitazioni di ingresso.
Nel dettaglio, la normativa italiana anti Covid, fino al 25 ottobre 2021, individua cinque elenchi di Paesi a cui si applicano regole di ingresso differenti, più alcuni Paesi sottoposti a misure speciali.
Di seguito il dettaglio dei Paesi in elenco:
- A – San Marino, Città del Vaticano
- B – Stati e territori a basso rischio epidemiologico, che verranno individuati con apposita Ordinanza, tra quelli di cui all’elenco C. Al momento, nessuno Stato è in questo elenco.
- C – Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele.
- D – Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao
- E – Resto del mondo: tutti gli Stati e territori non espressamente indicati in altro elenco.
Se suo figlio entra in Italia dalla Spagna (gruppo C) – dove deve essere stato per almeno 14 giorni – è soggetto alla normativa del Green Pass Europeo e non ha bisogno di quarantena, dunque può entrare con un tampone nelle ultime 48 ore o un certificato vaccinale. Indipendentemente dall’iscrizione AIRE (e senza necessità di codice fiscale). In caso di avvenuto ingresso in Italia senza dPLF e certificazione, scatta una quarantena di 5 giorni ed un doppio tampone prima e dopo.
Se invece arriva dalla Guinea, per i Paesi extraeuropei ad alto rischio (elenco E), è possibile entrare in Italia per motivi di studio, lavoro, salute, assoluta urgenza, rientro presso la propria residenza/domicilio/abitazione propria o di un familiare (o in stabile relazione affettiva), ricongiungimento con familiari residenti in Italia o soggiornanti di lungo periodo, nei casi autorizzati dal Ministero della Salute. Il tutto, sempre con DPLF, test negativo ed ulteriore tampone in aeroporto (oltre ad isolamento fiduciario di 10 giorni e test al termine della quarantena). Il codice fiscale italiano non è richiesto in questi casi, perché l’ingresso è consentito a prescindere dal Green Pass, visto che si deve comunque sottostare a quarantena.
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Chiedi all'espertoRisposta di Alessandra Gualtieri