Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fatto i conti, definendo assieme all’INPS le risorse residue di ciascuna Regione rispetto alla “vecchia” cassa in deroga: si tratta di circa 323 milioni di euro complessivi, che con apposito decreto del 4 agosto sono rientrati nella disponibilità degli enti e possono quindi essere destinate ad azioni di politiche attive del lavoro.
Si tratta di risorse che si aggiungono a quelle che il Governo ha stanziato con il PNRR (4,4 miliardi di euro della Missione 5) e REACT-EU (500 milioni di euro). Nella Missione 5 del PNRR – ha commentato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – è inserito anche il Piano di rafforzamento dei Centri per l’impiego (prevista per settembre) che, insieme alle risorse stanziate nel bilancio nazionale, ammontano a oltre 1 miliardo di euro.
Risorse che si aggiungono a quelle messe stabilmente a disposizione delle Regioni a decorrere dal 2021 per l’assunzione di 11.600 nuovi operatori nei CPI, che sono 464 milioni di euro annui.
Riparto fondi residui
- Abruzzo € 35.156.187,00
- Campania € 132.788,00
- Emilia-Romagna € 24.563.984,00
- Friuli-Venezia Giulia € 16.916.210,00
- Lazio € 41.928.913,00
- Liguria € 15.000.000,00
- Lombardia € 200.890,00
- Marche € 26.751.831,00
- Molise € 3.101.971,00
- Piemonte € 3.741.521,00
- Puglia €38.007.226,88
- Sicilia € 33.300.896,00
- Toscana € 53.797.136,00
- Umbria € 20.133.945,00
- Valle d’Aosta € 892.615,00
- Veneto € 9.275.059,00