di Noemi Ricci
Secondo le statistiche, ben 9 startup su 10 non sopravvivono ai primi tre anni. E secondo uno studio di Harvard gli imprenditori che solitamente non falliscono sono quelli che hanno già avuto successo in passato (nel 34% dei casi), mentre chi ha già fallito tende ad a mantenere percentuali di successo simili a quelle di chi avvia una startup per la prima volta (23%).
È dunque fondamentale capire quali sono le cause di fallimento più frequenti e che quasi sicuramente porteranno la startup a naufragare, così da evitare di cadere in errore. Una volta capito cosa non fare, lo step successivo è poi quello di capire quali sono le pratiche di successo da perseguire, ovvero cosa fare. Successivamente, per evolvere e crescere, bisogna consolidare e sviluppare le best practice.
Ma partiamo dall’inizio e vediamo cosa non fare, per non far fallire la propria startup.
- Non cogliere il momento giusto
- Non focalizzarsi sui consumatori
- Non puntare sul marketing
- Non avere un business model
- Non realizzare prodotti “user friendly”
- Non fissare il giusto prezzo
- Non considerare i competitor
- Non puntare sul giusto team
- Non gestire opportunamente le risorse
- Realizzare un prodotto di cui non c’è bisogno