Il Consiglio dei Ministro, riunitosi il 15 ottobre, ha approvato misure urgenti a tutela dei lavoratori delle aziende in crisi. Il testo del provvedimento adottato prevede in particolare due norme.
Esonero quote TFR e ticket licenziamenti
Per le imprese in procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria, che richiedono dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 il trattamento straordinario di integrazione salariale, è previsto l’esonero dal pagamento delle quote di accantonamento del TFR relative alla retribuzione persa a seguito della riduzione o sospensione, e dal ticket sui licenziamenti (estensione della misura di cui all’articolo 43-bis del decreto-legge n. 109/2018).
Integrazione cassa Covid
A seguito della vicenda Whirlpool, e soprattutto a margine dei tavoli sulle crisi Ilva e Embraco, si è intervenuti con la seguente norma, che prevede:
in via eccezionale, per le imprese con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, la concessione del trattamento di integrazione salariale di cui all’articolo 8, comma 1 del decreto 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 20221, n. 69, per una durata massima di ulteriori tredici settimane fruibili fino al 31 dicembre 2021.
Adesso, occhi puntati sulla scadenza di ottobre per il blocco dei licenziamenti:
ripristinare il blocco ex post sarebbe complicato e non avrebbe effetti.
Così il Ministro per il Lavoro, Andrea Orlando, che preferisce intervenire strutturalmente attraverso la riforma degli ammortizzatori sociali, estendendo la copertura anche alle piccole imprese con un sistema di paracaduti più efficiente di quello che oggi esiste.