Cresce nelle persone il desiderio di cambiare lavoro e iniziare un nuovo percorso professionale, anche come conseguenza della pandemia. Una scelta che nasce spesso dal desiderio di trovare un migliore equilibrio vita-lavoro e di rinnovare le energie. Qualsiasi scelta lavorativa, sia agli esordi della carriera sia quando si hanno alle spalle diversi anni di esperienza, deve prendere in considerazione l’impatto previdenziale. A seconda del percorso lavorativo, vantaggi e opportunità dal punto di vista della previdenza possono variare notevolmente. Secondo Intoo, società di Gi Group, ci sono cinque punti che meritano attenzione.
- Riscatto della laurea: occhio a importo prestazione e sistema di calcolo che sono variabili, attenzione anche al possibile superamento del massimale contributivo.
- Totalizzazioni estere: possono essere semplici o multiple, per chi ha esperienza in più Paesi convenzionati.
- Formula di contratto: la formula proposta non deve compromettere la storia previdenziale maturata.
- Opzione RITA (Rendita integrativa temporanea anticipata) qualora si abbia una posizione aperta in un fondo pensione.
- Previdenza complementare (pensione integrativa) da valutare, magari facendovi confluire anche il TFR.
L’evoluzione della normativa previdenziale negli ultimi anni ha reso meno macchinoso il ricongiungimento dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali (autonome e da lavoro dipendente, pubblico e privato), anche senza oneri economici rilevanti. Anche questo aspetto è fondamentale ai fini di un futuro pensionistico più tranquillo.
È importante riflettere bene su tutti questi aspetti, ma anche su cosa si desidera davvero per l’ultima parte della propria carriera
Come spiega Cetti Galante, Amministratore Delegato di Intoo (Gi Group), è una fase ricca di esperienza e conoscenze, ma può essere anche un’occasione per un rilancio di sé in forme nuove, e per trasmettere know-how in un momento in cui si ha ancora tanto da dare.