Il primo trimestre del 2021 ha visto crescere notevolmente il numero delle offerte di lavoro online in Italia, segnando un incremento del 40% rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 20% se si confronta l’anno corrente con il 2019. Secondo il rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà, stilato in collaborazione con CRISP – Centro di Ricerca – Università di Milano Bicocca, da gennaio a marzo sono stati pubblicati 156.064 annunci: i dati sono relativi al monitoraggio di circa venti portali che aggregano offerte professionali in modo continuativo.
Se la pandemia ha generato una netta riduzione degli annunci di lavoro online nei primi quattro mesi, il trend ha subito un’inversione già negli otto mesi successivi. L’andamento, tuttavia, non è uniforme in tutte le regioni italiane. Nel 2020, infatti, quasi tre quarti delle posizioni ricercate sul Web hanno riguardato il Nord (74%), il 15% il Centro della penisola e solo l’11% il Sud isole comprese.
Analizzando i settori, invece, il manifatturiero ha generato un terzo degli annunci (32,7%), seguito da attività professionali, amministrative, tecniche e servizi di supporto (24,7%) e dal commercio (11,9%). Gli annunci relativi alla ricerca di figure manageriali, tuttavia, hanno subito un netto calo: -31% rispetto al 2019 (circa 16.000 contro 23.000). A crescere, invece, sono state le ricerche di addetti ai servizi (121.600 contro 107.000) e di figure professionali impegnate nella produzione di beni (75.000 contro 69.000).
Gli annunci online sono diventati il canale principale per le offerte di lavoro e confermano la ripresa del Paese.
Lo spiega osserva Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. Ci si attende nei prossimi mesi anche un forte impulso legato alla graduale riapertura delle attività e all’avvio dei progetti del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).