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Del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare si parla da quando la Legge di Bilancio 2018 (commi 254-256 della Legge 205/2017) ha istituito la sua prima versione, con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2018-2020. Ma di Fondo con la stessa denominazione ce n’è anche un altro, finanziato con la Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178/2020). Vediamo quindi cosa hanno i comune e in cosa differiscono i due Fondi.
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Storia e scopi dei Fondi caregiver
Dopo l’istituzione del Fondo caregiver attuato dalla Legge di Bilancio 2018, la Manovra 2019 (art. 1, commi 483-484, della Legge 145/2018) ha incrementato il Fondo di 5 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021. Le somme residue e non impiegate del Fondo, al termine di ciascun esercizio finanziario, sono state versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al medesimo Fondo. Quindi la Sezione II della Legge di Bilancio 2021 ha assegnato al Fondo, per il 2021, risorse pari a circa 23,7 milioni di euro. Inizialmente il Fondo è stato istituito con l’obiettivo di sostenere gli interventi legislativi per il riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare.
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Il decreto legge 86/2018, di riordino delle competenze dei Ministeri ha disposto il trasferimento del Fondo dallo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali al bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri destinando le risorse del Fondo a interventi in materia, adottati secondo criteri e modalità stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio, ovvero del Ministro delegato per la famiglia e le disabilità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentita la Conferenza unificata. Successivamente, il decreto di riparto 22 ottobre 2020 ha previsto che i circa 68,3 milioni per gli anni 2018, 2019 e 2020 di risorse del Fondo fossero destinate alle Regioni per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare, secondo i seguenti criteri e priorità:
- ai caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima (ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da SLA);
- ai caregiver di coloro che non hanno avuto accesso alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali, comprovata da idonea documentazione;
- a programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.
A monitorare la realizzazione di questi interventi è il Dipartimento per le politiche della famiglia.
Il nuovo Fondo caregiver istituito dall’ultima Legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 334, della Legge n. 178 del 2021) ha istituito un nuovo fondo per caregiver familiari in capo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la copertura finanziaria degli interventi legislativi per il riconoscimento dell’attività non professionale del prestatore di cure familiare, come definita dall’articolo 1, comma 255, della Legge di Bilancio per il 2018 (legge n. 205/2017), con una dotazione di 30 milioni per ciascun anno del triennio di programmazione di bilancio 2021-2023.