L’obiettivo indicato dalla Commissione Europea trova conferma legislativa: il Certificato COVID digitale dell’UE è stato approvata dal Parlamento di Strasburgo, sarà operativo dal primo luglio e consentirà di viaggiare senza tampone o quarantena in tutti i paesi comunitari e resterà in vigore per 12 mesi. La piattaforma europea (il gateway è già interoperabile con la piattaforma italiana, in via di test) avrà una duplice funzione:
- riconoscere e validare gli attestati nazionali (come la Certificazione Verde Covid-19 dell’Italia, la cui operatività è attesa dopo la metà di giugno)
- rilasciare in tempo reale certificazioni internazionali, in virtù dell’interoperabilità con i vari organi degli Stati membri, in formato digitale oppure cartaceo con un codice QR.
L’Italia deve recepire il Regolamento UE predisponendo il rilascio dei certificati entro il primo luglio e probabilmente il sistema sarà integrato con quello dell’analogo green pass italiano, che consente spostamenti liberi su tutto il territorio nazionale e scaricabile sulle app IO e Immuni. In ogni caso, verranno fornite indicazioni sul coordinamento fra i due certificati e sulle modalità per ottenerli.
Limiti del Green Pass UE
Il Certificato Covid della UE attesterà che una persona è stata vaccinata contro il Coronavirus (validità a partire da 14 giorni dopo l’ultima dose), o ha effettuato un test recente con esito negativo (72 ore per il molecolare, 48 ore per l’antigenico) o che è guarita dall’infezione (dopo l’undicesimo giorno per 180 giorni). Non costituirà però una condizione preliminare per la libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio. Chi ne sarà sprovvisto dovrà rispettare eventuali le regole su tamponi e quarantene previste dai singoli Stati.
Vantaggi del Green Pass UE
Di contro, a chi presenta un certificato digitale Covid UE, in base al regolamento approvato gli Stati non potranno applicare restrizioni (tamponi o quarantena) se non motivate e proporzionali al rischio di contagio. In questi casi, i Paesi devono notificare le misure speciali con 48 ore di anticipo agli altri Stati membri e alla Commissione, mentre il pubblico dovrà ricevere un preavviso di 24 ore. Tutti i Paesi UE devono accettare i certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per i vaccini autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Spetterà ai singoli Stati decidere se accettare anche i quelli per i vaccini autorizzati secondo le procedure nazionali o per i vaccini elencati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’uso d’emergenza.