I progetti di Smart City rappresentano un cambio di marcia nel rapporto tra cittadini e PA grazie ala tecnologia: nuove soluzioni integrate nel sistema urbano e applicate alle infrastrutture abilitano la partecipazione attiva e l’uso innovativo delle risorse. Alla base di questo paradigma ci sono spesso piattaforme Internet of Things (IoT): sempre più diffuse, permettono la raccolta dei dati in Cloud e la loro trasformazione in informazioni utili all’erogazione dei servizi pubblici e amministrativi. Ma cosa rende nel concreto una città una smart city? Secondo l’analisi della società Seedwind, che si occupa di ingegneria ambientale e telecomunicazioni, sono 10 i punti chiave che fungono da cartina al tornasole.
- Parcheggi pubblici Intelligenti: uno dei problemi tipici di tutte le città è dato dai parcheggi, insufficienti e poco inseriti nel contesto urbano; una città smart deve essere dotata di “parcheggi intelligenti” esterni ma ben collegati tramite trasporto pubblico, hub per la mobilità sostenibile che riducano il traffico e l’inquinamento, rendendo i servizi più economici ed accessibili.
- Biogas dai Rifiuti: la gestione e lo smaltimento dei rifiuti è un altro tipico problema urbano; una smart city deve essere in grado di recuperare il biogas dalle discariche per trasformarlo in fonte di energia, tagliando le emissioni e riducendo l’inquinamento.
- Edifici intelligenti: le costruzioni urbane devono nascere o essere rese a basso impatto ambientale, meglio ancora se certificate secondo standard di efficienza energetica, così da garantire l’abbattimento delle voci in bolletta e generare un ritorno sugli investimenti che si ammortizza in pochi anni.
- Gestione Aree Verdi: le aree verdi sono un pilastro delle città smart, e la loro gestione implica l’utilizzo di essenze autoctone per consentire l’integrazione nell’ambiente circostante e diminuire le esigenze idriche.
- Energia Rinnovabile: una città intelligente non può fare a meno di energia rinnovabile, così da diminuire la dipendenza dalle fonti fossili e dalle reti esterne; l’energia pulita deve essere sfruttata anche all’interno del centro urbano, coprendo la maggior parte del fabbisogno energetico.
- Telecomunicazioni digitali: se tutti gli smartphone fossero dotati di applicazioni per il controllo del traffico, dei percorsi da eseguire e della disponibilità di parcheggi, le emissioni sarebbero più contenute e si ridurrebbero i tempi morti alla guida; stesso discorso per altri aspetti della vita in città, dalla raccolta differenziata ai consumi domestici.
- Sistemi di efficienza energetica: gli strumenti per monitorare in tempo reale i consumi, ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza energetica oggi non mancano: per evitare dispersioni di calore, per spegnere le luci quando non servono, per gestire la temperatura di ogni stanza a seconda delle preferenze.
- Car Sharing: la condivisione dell’auto è una delle pratiche più impiegate in una smart city: siti web efficienti locali dove gli utenti possano offrire e usufruire di questo servizio aiuterebbe il suo decollo; una città intelligente dovrebbe anche offrire servizi di noleggio veicoli a basse emissioni, ben collegati con le stazioni ferroviarie e gli aeroporti.
- Parcheggio online: se fosse possibile prenotare il posto auto da casa tramite Internet, si potrebbero evitare inutili code e l’inquinamento calerebbe in maniera evidente.
- Impegno condiviso: senza l’impegno di tutti è impossibile parlare di una smart city; si tratta di piccoli sforzi che si trasformano in benessere migliorando la qualità della vita.
Trend futuri
Da un sondaggio condotto nell’ambito dell’osservatorio City Vision Trends 2021 (in collaborazione con GRS Research & Strategy), sono emersi 8 trend per le città intelligenti:
- Transizione energetica: trasporti, riscaldamento, illuminazione, con un’attenzione al tema delle tariffe dell’energia;
- Tecnologie 4.0: come machine e deep learning, da applicare all’ingente mole di dati proveniente dai servizi pubblici, soprattutto nell’ambito della smart mobility;
- La città dei 15 minuti: tutto dovrà essere raggiungibile in tempi ridotti dal luogo in cui si risiede;
- Walkability: lo spostamento a piedi riduce traffico, inquinamento, problemi di salute, soldi da investire in alto;
- Meno automobili in circolazione: l’auto è un bene di largo consumo che rimane inutilizzato per il 95% della vita;
- Health e well-being: a misura di una popolazione sempre più anziana e con problemi di salute;
- Acqua: sarà al centro di aspetti chiave in città (depurazione, de-batterizzazione, recupero corsi d’acqua cittadini, adeguamento tubature, anti-spreco);
- Re-naturalizzazione: rende permeabili le superfici come cemento e asfalto per combattere il dissesto idro-geologico.