La legge di conversione del decreto Sostegni prevede il raddoppio del fringe benefit, somma esentasse a disposizione del lavoratore, che il dipendente può ricevere come quota di retribuzione ma fiscalmente agevolata.
Fringe benefit: soglia di esenzione
L’articolo 6-quinquies del dl 41/2021 prevede che, anche per il 2021, «l’importo del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dall’azienda ai lavoratori dipendenti che non concorre alla formazione del reddito» in base all’articolo 51 del Testo unico imposte sui redditi (dlgs 917/1986), sia elevato a 516,46 euro (il doppio rispetto ai 258,23 euro previsti normalmente). Si tratta dell’estensione di una misura già prevista dal Decreto Agosto (all’articolo 112). I fringe benefit possono essere destinati a diverse spese, catalogabili come welfare aziendale, e di fatto può favorire lo smart working laddove si ricorra a piattaforme che offrono beni e i servizi per il lavoro da remoto, non solo beni tecnologici ma anche arredi per ufficio domestico, ad esempio.
Benefit per lo smart working
Lo smart working è uno dei cambiamenti nel mondo del lavoro abilitati dalla pandemia e che, in base alla stragrande maggioranza delle analisi di mercato, è destinato a restare anche nel new normal. Secondo la survey sulle PMI innovative di Willis Tower Watson, solo il 17% delle imprese non prevede di cambiare le proprie policy rispetto al passato, mentre il 39% prevede di far lavorare in smart working i propri dipendenti per un determinato numero di giorni alla settimana e il 33% continuerà il lavoro agile senza vincoli di orario da rispettare. Un caso studio condotto sull’INAIL indica che quasi la totalità dei rispondenti riterrebbe utile lavorare ancora in modalità di lavoro agile, riportando una media generale di tre giorni alla settimana.
«Questa misura esisteva già, ma erano in pochi a conoscerla, soprattutto tra le aziende più piccole – sottolinea il presidente di Assufficio, Gianfranco Marinelli –. Inoltre, il precedente plafond era insufficiente per allestire in casa una postazione di lavoro consona ai criteri di ergonomia e salubrità». Federlegno aveva proposta di alzare la cifra a mille euro, mentre invece l’importo previsto dalla norma «non consentirà grandi spese, ma è sufficiente all’acquisto di una seduta ergonomica, l’elemento più importante per chi lavora da casa, assieme a una piccola scrivania regolabile in altezza». Marinelli sottolinea che l’associazione sta sensibilizzando gli associati a proporre alle imprese prodotti adeguati, oltre a chiedere al decisore politico di estendere la misura anche al 2022. Fra le proposte di miglioramento, la possibilità di variare i giorni di lavoro agile programmati da una settimana all’altra.