Smobilizzo crediti: come monetizzare bonus fiscali e commerciali

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 3 Giugno 2022
Aggiornato 12 Giugno 2022 10:57

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Smobilizzo dei crediti: come ottenere liquidità da un bonus fiscale o commerciale, calcolarne il valore e procedere alla cessione del credito di imposta.

Tra gli incentivi fiscali riservati alle imprese per effettuare investimenti produttivi, spicca il credito d’imposta: strumento sempre più utilizzato dallo Stato, può essere utilizzato in compensazione tramite F24 ma in molti casi può essere monetizzato, sfruttando l’opzione di cessione del credito.

Come si smobilizzano i crediti?

Lo smobilizzo dei crediti è una procedura mediante la quale privati e imprese cedono ad un soggetto terzo i propri crediti fiscali o commerciali ricevendo in cambio liquidità contante, a fronte di un controvalore in termini di commissione o garanzia. Per le imprese, tale operazione può dunque contemplare anche l’intera gestione dei recupero crediti, che passa in capo al cessionario.

Lo smobilizzo di crediti può configurarsi come anticipo di portafoglio, come anticipo su fatture, come acquisto di crediti fiscali o, ancora, in molte altre forme. Le formule disponibili sono infatti tante – sconto cambiario, anticipo salvo buon fine (sbf) su cambiali e disposizioni  RiBa, anticipo su fatture, factoring, ecc. – e riservate ad utenze differenti. Ad esempio, anticipo di portafoglio e su fatture sono operazioni che riguardano imprese e professionisti, acquisto crediti fiscali riguarda i privati (ma anche le aziende).

Smobilizzo dei crediti fiscali: come funziona

Le imprese e le PMI italiane conoscono molto bene questo incentivo fiscale, negli ultimi anni potenziato per fungere la traino allo sviluppo del Paese, anche in chiave 4.0 o green. Basti pensare al Superbonus 110% (che potenzia Ecobonus e Sismabonus).

Si tratta infatti di un credito certificato che un soggetto (persona fisica o impresa) vanta nei confronti di una Pubblica Amministrazione e che come tale, non sempre ma in molti casi, può essere anche ceduto a terzi a fronte di un’offerta commerciale che comporta l’erogazione di liquidità immediata.

Oltre ai decreti economici di contrasto alla crisi Covid (a partire dal DL Rilancio per finire con i vari Decreti Sostegni), lo Stato ha predisposto il Piano Transizione 4.0 (potenziato grazie al PNRR e al Recovery Plan), tutti imperniati sullo strumento del credito d’imposta come incentivo alle imprese  che vogliono crescere (per investimenti in beni strumentali o 4.0, in pubblicità, in ricerca e sviluppo, per quotarsi in Borsa, per nuove attività nel Mezzogiorno, ecc.) anche in specifici settori, per il rafforzamento patrimoniale o per la riorganizzazione aziendale.

Smobilizzo dei crediti edilizi

In risposta all’esigenza crescente di potersi muovere con agilità in questo nuovo mercato, giunge l’offerta di Finanza.tech, che combina competenze finanziarie e tecnologiche per offrire alle imprese un servizio per il calcolo online del bonus spettante e per l’accompagnamento dell’azienda alla sua monetizzazione fin dalla fase di ottenimento del credito d’imposta, con l’obiettivo di cogliere le varie opportunità grazie alla successiva cessione del credito, con smobilizzo e liquidazione semplice e veloce.

=> Cessione del credito alle imprese: come si calcola l'importo?

La cessione dei crediti d’imposta a terzi permette infatti di trasformare in moneta sonante in proprio bonus fiscale, alla stregua di un vero e proprio strumento di finanziamento indiretto. Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, dunque, con l supporto di partner affidabili che possano aiutare ad orientarsi tra soluzioni differenti ma anche nei diversi aspetti burocratici.

Smobilizzo di crediti commerciali

Tramite un contratto di factoring, un’impresa può cedere i propri crediti commerciali in cambio di liquidità. I crediti devono essere certi ed esigibili ed il cedente deve essere un imprenditore, mentre e il cessionario può essere una banca o intermediario finanziario.

Cos’è il factoring in parole semplici?

In pratica, si tratta di una forma di finanziamento alternativo al classico prestito, perchè si basa sulla garanzia di un credito già maturato anche se non ancora incassato. Le principal opzioni di factoring sono due:

  • Pro soluto: anticipazione dei crediti al momento della cessione (i crediti vengono ceduti in modo definitivo, liberandosi dei rischi).
  • Pro solvendo: pagamento crediti alla loro scadenza (il rischio di insolvenza resta in capo al cedente).

Esiste anche una forma di factoring con mandato di incasso, nel quale il factor si occupa di riscuotere il credito e versarlo al cedente alla scadenza stabilita.

Come funziona anticipo Sbf?

Il fido per anticipo salvo buon fine permette all’azienda di incassare prima della scadenza i crediti commerciali. L’anticipo sbf prevede che la somma corrispondente al credito vantato sia viene sul conto corrente del cedente da parte della banca cessionaria, che provvede ad incassare, le cambiali a scadenza. L’operazione di anticipo sbf può avvenire sul conto corrente del cliente cedente oppure su un conto transitorio, creato per la gestione degli incassi del finanziamento.